Popolare di Vicenza, prima spa poi Piazza Affari
Trasformazione in spa in autunno e quotazione in Borsa all’inizio del 2016.
Il programma di Banca Popolare di Vicenza, al compimento dei suoi 150 anni, prevede un percorso ben definito, che sarà deciso dal consigliere delegato e direttore generale Francesco Iorio (nella foto).
A lui il consiglio di amministrazione dell’istituto veneto, nella riunione di ieri 7 luglio, ha dato mandato per arrivare «a definire un piano finalizzato alla quotazione delle azioni della banca sul mercato telematico azionario gestito da Borsa Italiana», quale «percorso più idoneo e coerente anche con la finalità di rispondere alle esigenze dei soci in merito alla negoziabilità e liquidità delle azioni della banca».
Il cda ha inoltre cooptato in consiglio, al posto di Franco Miranda, Alessandro Pansa, fino al maggio 2014 ceo di Finmeccanica, in virtù della propria esperienza in alcune importanti operazioni di quotazione (Mondadori, la stessa Finmeccanica, la terza tranche dell’Enel).
Ora i prossimo passo per la popolare è la realizzazione del nuovo statuto, la cui bozza sarà sottoposta alle autorità di vigilanza nelle prossime settimane.
Ma anche aspettare l’esito dell’ispezione della Banca centrale europea, conclusasi pochi giorni fa, sullo stato patrimoniale. Qualora infatti fosse necessario, il cda della banca, che negli ultimi due anni ha chiesto ai soci 1,5 miliardi di euro, ha già avuto mandato dalla assemblea per aumentare il capitale di un ulteriore miliardo.