Popolare Sondrio registra un utile a 129,3 milioni e punta allo stand alone
Banca Popolare di Sondrio balla da sola. Forte dei risultati del 2015, e come già aveva già scritto agli oltre 186mila soci il presidente Francesco Venosta (nella foto), il consiglio conferma l’opzione prevalente per lo stand alone, accantonando di fatto gli inviti arrivati dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, e in forma più sfumata dal vicino Credito Valtellinese.
La banca guidata da Mario Alberto Pedranzini ha registrato un utile netto consolidato 2015 pari a 129,3 milioni (+12,24%) «frutto delle attività ordinarie – precisa il comunicato -, e non beneficia di componenti straordinarie positive significative». Un risultato che sarebbe stato più rilevante «se la capogruppo non fosse stata penalizzata dalla contabilizzazione del contributo straordinario del Fondo di risoluzione nazionale per 27,4 milioni» per le quattro banche in crisi, cui si aggiungono – come è avvenuto per altre banche – altri 12 milioni per i contributi annuali al Fondo di tutela dei depositi.
Sui principali andamenti economici Bps segna andamenti simili ad altre realtà: cala il margine di interesse a 543 milioni (-8%), crescono di poco le commissioni nette e aumentano i risultati dell’attività in titoli e cambi. Cresce il totale dei costi operativi (+13,71%) ma il cost/income è contenuto al 44,11 per cento. Nel complesso il margine di intermediazione cala a 1.061 milioni (-2,93%). Il risultato dell’operatività corrente si ferma a 196,4 milioni (-4,46%). L’attenzione generale sulle banche, in questa fase, è sulla consistenza patrimoniale. Il Cet1 ratio è salito dal 9,75 al 10,49% e il Total Capital Ratio dall’11,28 al 13,44 per cento. La copertura dei crediti deteriorati (+14,15%) sale leggermente al 44,47% mentre quella sulle sofferenze nette aumenta al 61,89 per cento. La raccolta diretta subisce una flessione dello 0,63% sui dati puntuali a fine anno, nell’andamento medio mensile risulta in incremento. Stabili gli impieghi alla clientela.
«Le confermate redditività e solidità patrimoniale danno conto della capacità del Gruppo di perseguire, anche per il futuro, un autonomo percorso di crescita, al servizio della clientela e dei territori», riporta quindi la nota. Che vuol dire anche crescere per linee interne, sei nuove filiali, altre 53 risorse per un totale di 3.115 dipendenti, nell’attesa di diventare spa.