PRIVATE EQUITY, BANCA IMI E’ PRIMA TRA GLI ADVISOR

È Banca IMI, con 14 operazioni, l'advisor finanziario che ha assistito il maggior numero di deal di private equity (tra acquisizioni e add-on) nel biennio 2012-2013. Seguono, a qualche lunghezza di distanza, Unicredit Group e la boutique finanziaria Vitale&Associati con 8 operazioni a testa. A rivelarlo è una ricerca del Laboratorio private equity e LBO della SDA Bocconi, che ha elaborato una classifica degli advisor, legali, tributari e finanziari, maggiormente attivi sul mercato del private equity, con un ranking basato sul database interno di corporate e financial intelligence e verificato con gli stessi operatori. 

Per quanto riguarda gli investitori, quelli attivi sono stati in totale 68 nel 2013, tre in più rispetto all'anno precedente. Con 19 operazioni nel biennio, il Fondo Italiano d'Investimento è il primo per numero ma con un ammontare complessivo investito che nel 2013 non ha superato i 70 milioni di euro e nel 2012 si è fermato a 11 milioni. Si segnalano anche fra gli investitori particolarmente attivi e con investimenti di rilievo F2i, Idea Capital Funds, Argos Sditic, Clessidra e Fondo Strategico Italiano.

La ricerca è stata svolta in collaborazione con Wise Sgr Cenciarini & C, Di Tanno e Associati, Duke & Kay, Quantyx Advisors, Russo De Rosa Associati.

Dallo studio emerge che la parte alta della classifica, considerando però soltanto le transazioni in cui gli advisor hanno assistito i fondi di private equity in operazioni di ingresso su target italiane, è occupata da soggetti locali focalizzati sul midmarket e grandi conoscitori del contesto nazionale, nonostante sul mercato italiano siano presenti anche importanti banche d'investimento italiane e internazionali.

Scende il numero delle società italiane coinvolte, che si attesta a 82 nel corso del 2013 contro le 91 del 2012. Nel biennio esaminato si riscontra anche un calo del numero di investitori che ha realizzato più di un'operazione, passato da 25 a 14 con una media di investimento per fondo di circa 74 milioni di euro, contro gli 82 milioni del 2012. Interessante notare come il 45% dei fondi, sul totale degli attivi, sia straniero, con un aumento consistente rispetto al 25% del 2012.

E il 2014 come è cominciato? Secondo i primi dati raccolti, l'anno in corso è partito senza particolare slancio. Sul fronte della quantità di acquisizioni, nel primo trimestre del 2014 sono state censite solo 16 nuove acquisizioni, 6 in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. 

 

Noemi

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