I private market e il tema della trasparenza

di Nicola Barbiero*

 

Dopo il tema della gestione della tesoreria di un Fondo Pensione nel caso di investimento in fondi chiusi, vediamo le possibili modalità da seguire per cercare di rendere più trasparente una tipologia d’investimento che, per sua natura, non è.

Se si parla di private market e non di pubblic market un motivo ci deve pur essere; nel primo caso non possiamo pensare di trovare il total disclosure delle informazioni che siamo abituati a trovare e trattare nel caso dell’investimento nei mercati regolamentati.

Una evoluzione concreta in questo senso è già visibile con una rapida googlata: i siti che trattano le operazioni di private market si stanno sviluppando in modo interessante in quanto permettono al lettore di vedere l’operazione da punti di vista diversi (si veda financecommunity.it, bebeez.it, aifi.it/private_capital_today/, solo per citarne alcuni). Ciò consente al potenziale investitore di iniziare ad approcciare, dall’esterno, questo mercato e fare i primi passi per conoscere gli operatori attivi e le principali operazioni concluse. Ma questo, sappiamo, non può essere ritenuto sufficiente per un fondo pensione negoziale che, oltre a questioni legate al monitoraggio, sente forte il tema della reputazione anche, e soprattutto, nei confronti dei propri iscritti.

Quali le vie per permettere al fondo pensione di “essere sul pezzo” e poter avere più informazioni possibili sugli investimenti effettuati dalla SGR?

Un primo step si può compiere già nella fase di due diligence chiedendo di visitare le aziende in portafoglio nei fondi già investiti, così facendo si inizia a capire che tipo di aziende e quale approccio viene normalmente adottato, passando dalla teoria del regolamento di gestione alla pratica dell’investimento. In fase di analisi preliminare è, inoltre, utile analizzare la reportistica inviata periodicamente agli investitori in modo tale individuare la tipologia di informazioni condivise tra la SGR e i quotisti e valutarne la qualità; ma questi passaggi, pur validi, riguardano il passato. Il futuro è un’altra cosa, ed è lì che dobbiamo rivolgere la nostra attenzione.

Questa asset class richiede all’investitore un approccio diverso rispetto alle modalità adottate negli investimenti “tradizionali”, lo abbiamo visto con la gestione della tesoreria e vale anche per il tema della trasparenza: la delega totale al gestore è una via difficilmente praticabile come risulta insufficiente un monitoraggio squisitamente quantitativo. Ecco il motivo per cui i fondi chiusi mobiliari prevedono, nella maggior parte dei casi, un comitato consultivo formato dai principali investitori che è chiamato a riunirsi almeno una volta l’anno e che, in ogni caso, deve deliberare nei casi di operazioni in potenziale conflitto d’interesse. Questa previsione è più teorica che pratica, in caso di SGR indipendente le operazioni in conflitto d’interesse sono delle mosche bianche, ma è comunque utile per forzare il gestore a relazionare almeno annualmente. Attenzione che, in caso di fondi dimensioni importanti, l’impegno sottoscritto dal fondo pensione potrebbe non essere sufficiente a prevedere una rappresentanza nel comitato, che fare? In fase di negoziazione del regolamento si può richiedere di essere ammessi come auditori: non si ha diritto di voto ma si ascolta il gestore e si hanno le informazioni necessarie.

La trasparenza deve essere, inoltre, ricercata nei documenti: il fondo pensione dovrà richiedere che le relazioni semestrali, oltre a quanto previsto dallo schema predisposto da Banca d’Italia, riportino le informazioni necessarie a comprendere l’andamento delle aziende target e del fondo nella sua interezza. A tutto ciò dovrà poi affiancarsi un colloquio almeno semestrale con il team di gestione e alcune reference call con gli altri quotisti.

Solo in questo modo si ha l’effettivo polso della situazione e si riesce a togliere quell’alone di poca trasparenza che troppo spesso circonda questo tipo di investimento. Una best practice che permette all’investitore di capire quanto il gestore sia strutturato ed abituato a lavorare con istituzioni di elevato standing.

Il blog “Serve del catch up” va in vacanza, a settembre riprenderanno gli approfondimenti sulle specifiche problematiche che i fondi pensione si trovano ad affrontare nell’investimento in economia reale. Per qualsiasi richiesta fateci pervenire le domande e saremo contenti di approfondire ciascun tema.

 

*Cfo di un fondo pensione negoziale

 

Questo articolo fa parte del blog “Serve del catch up”, leggilo qui. 

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