PwC: ceo ancora poco ottimisti, in Italia serve un sistema fiscale più efficiente

Un sistema fiscale competitivo ed efficiente, infrastrutture adeguate, capitale a prezzi accessibili. Sono queste le tre richieste principali dei Chief executive officers italiani alla pubblica amministrazione, secondo quanto rilevato dalla ricerca “Government and the Global CEO” realizzata da PwC, Arel e ABI e presentata oggi in un convegno. Richieste, quelle dei manager italiani, che sostanzialmente convergono con quelle dei colleghi degli altri paesi.  

Secondo quanto emerge dallo studio, giunto alla 18esima edizione e condotto su 1322 manager di 77 Paesi diversi, in generale è calato l’ottimismo dei ceo rispetto alla crescita economica mondiale: il 44% di loro crede che la crescita rimarrà stabile nel corso dei prossimi 12 mesi. A preoccuparli maggiormente sono i deficit fiscali (per il 72%) ma i due elementi chiave al centro dell’attenzione sono l’eccesso di regolamentazione (78%) e la penuria di personale competente (73%).

Per quanto riguarda l’Italia, i top manager avrebbero anche bisogno di un maggiore supporto per favorire lo scambio di dati e i flussi di capitali cross-border, sviluppare un ecosistema innovativo, soprattutto per le piccole e medie imprese, favorire la standardizzazione informatica nonché velocizzare l’armonizzazione fiscale.

La ricerca evidenzia inoltre che la Penisola è al 25esimo posto per digitalizzazione. Il 5,4% delle pmi utilizza l’e-commerce, contro il 14,9% di merdia in Europa, il 21% delle famiglie ha accesso a una connessione veloce e il 31% della popolazione italiana non ha mai usato internet (20% Francia, 9% Svezia).

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