Si chiama Hope la prima Sicaf retail italiana

Hope, Holding di Partecipazioni Economiche ha ottenuto la prima licenza SICAF retail della storia della Repubblica Italiana, autorizzata da Banca Italia, previo parere di Consob, proponendosi poi di qualificarsi come PIR Alternative, con investimenti nell’economia reale del Paese.

Hope è stata assistita nel percorso regolatorio da Gitti & Partners, Linklaters e da KPMG e con la consulenza strategica pro-bono di AlixPartners e di molti altri noti e stimati professionisti ed accademici italiani.

Hope nasce come piattaforma innovativa di investimento “equity” e “quasi-equity” per convogliare il risparmio privato degli Investitori Istituzionali e delle famiglie Italiane per investimenti in imprese e città d’eccellenza (“Best of Italy” e “Best in Italy”) e supportarne la trasformazione e innovazione, per ottimizzarne competitività, attrattività e sostenibilità – finanziaria, sociale ed ecologica – nel lungo periodo.

Hope investirà seguendo due principali strategie:

Competitive corporates – investimenti in PMI italiane a supporto della loro crescita, consolidamento, “trasformazione digitale”, “conversione verde”, internazionalizzazione e con valorizzazione ideale dell’investimento, anche se non esclusiva, tramite la quotazione su Borsa Italiana;

Sustainable cities – investimenti nelle città e nei territori italiani a supporto di progetti di rigenerazione e sviluppo urbano, con investimenti in real estate ed infrastrutture digitali (“Big Data/ Artificial Intelligence”) ed ecosostenibili a supporto (“Smart/ Green”).

Il target d’investimento di Hope è rappresentato quindi dalle principali “asset class” dell’economia reale Italiana, attraverso la realizzazione di un portafoglio ben diversificato di partecipazioni di maggioranza e (più selettivamente) minoranza ma con ruolo attivo nella governance e con approccio da “operating partner” (supporto manageriale e industriale alle imprese e alle città, specie sui temi di trasformazione digitale e verde).

Hope nasce da un’idea di Claudio Scardovi (nella foto), economista, manager e imprenditore con ruoli chiave nella consulenza strategica, investment banking e private equity anche a livello internazionale e una lunga esperienza di insegnamento universitario, prima come professore a contratto presso l’Università Bocconi e oggi come docente nell’Executive Master in Finanza della SDA Bocconi e al Master in Management dell’Imperial College.

L’idea iniziale di un “Fondo Sovrano privato”, nata nella prima fase della pandemia in risposta ai drammatici impatti economico-sociali causati dal Covid 19 ed anche a seguito di vari contributi pro-bono offerti a vari Ministeri della Repubblica, è poi stata successivamente reinterpretata e sviluppata per cogliere “l’opportunità nella crisi” e realizzare quindi quello che da tempo sarebbe stato richiesto per il successo del Paese e per il benessere delle proprie cittadine e cittadini: trasformarne e innovarne l’economia e la società valorizzando le potenzialità dei suoi asset reali, con la partecipazione attiva del risparmio privato delle famiglie Italiane (oggi pari a circa € 4,7 trilioni, rispetto ai € 2,6 circa di debito pubblico) e rimettere le cittadine e i cittadini-azionisti (e la loro coscienza civica, oltre che i loro interessi economici) al centro della progettazione del futuro dell’Italia, in chiave sostenibile.

Claudio Scardovi, si è poi fatto promotore di un progetto a carattere sistemico e sarà Amministratore Delegato di HOPE, con il supporto di un gruppo di importanti istituzioni finanziarie, famiglie imprenditoriali e altri noti accademici e professionisti Italiani di grande reputazione e successo anche internazionale.

Gli oltre 40 soci fondatori sono rappresentati da istituzioni finanziarie e family office, con un management dove nessun azionista detiene una quota che supera il 15% (Unicredit e Amundi-Credit Agricole sono gli unici azionisti “qualificati” sopra il 10%). I soci fondatori hanno inizialmente capitalizzato HOPE S.p.A. per circa € 15,7 milioni e contribuiranno direttamente e indirettamente alla raccolta di capitale a supporto dei futuri investimenti, all’ottenimento dell’approvazione del prospetto di collocamento da parte della Consob, con ipotesi di listing su Borsa Italiana a valle del collocamento, con un primo target di raccolta per € 500 milioni.

Il Board di Hope è composto da 7 membri di cui 6 “non executive” a tutela degli obiettivi di benefit corporation ed ESG della società e a garanzia degli azionisti e investitori: Stefano Caselli (Presidente), Claudio Scardovi (Amministratore Delegato), Francesco De Giglio, Mauro Del Rio, Nunzio Luciano, Alessandra Manuli e Lucrezia Reichlin.

Il Collegio Sindacale di Hope è composto dal Presidente Giuseppe Alessandro Galeano e dai sindaci Francesca Marchiori e Niccolò Poggio.

Ad affiancare l’attività del Board, il “Comitato di Sostenibilità” con sei membri: Cristiana Capotondi, Bali Lawal, Anna Gervasoni, Larissa Iapichino, Carlo Ratti, Cinzia Tagliabue (un settimo membro del comitato verrà identificato nelle prossime settimane). Il Comitato Sostenibilità avrà ruolo consultivo, fornendo indicazioni al Board ed ai Team d’Investimento sulle migliori opportunità per la realizzazione degli obiettivi B-Corp e ESG.

Due i “Comitati di Investimento”, entrambi con ruolo consultivo nei confronti del Board:

Competitive corporates – Presieduto da Galeazzo Pecori Giraldi (Chairman non esecutivo) oltre che dall’AD, con Stefania Petruccioli e Stefano Sostero (senior partner). Altri partner d’investimento potranno unirsi nelle prossime settimane.

Sustainable cities – Presieduto da Andrea Beltratti (Chairman non esecutivo) oltre che dall’AD, con Armando Borghi, Luca Malighetti e Mirko Tironi (senior partner). Altri partner d’investimento potranno unirsi nelle prossime settimane.

Sono già stati identificati i futuri “Chief” (Chief Compliance Officer, Chief Financial Officer, Chief Operating Office, Chief Risk Officer, Chief Sales Officer) che saranno operativi già dal mese di settembre e con un bilanciamento coerente dati gli obiettivi di parità di genere.

Nelle prossime settimane, Hope procederà a definire un comitato consultivo “Strategic Advisors” con i rappresentanti delle famiglie imprenditrici e degli altri professionisti ed accademici che sono tra gli oltre 40 soci fondatori.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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