Tre veicoli per il Fondo Italiano dInvestimento
Continua la riorganizzazione interna dei veicoli di investimento statali. Dopo quella del Fondo Strategico Italiano, arriva infatti anche quella del Fondo Italiano d’Investimento. L’assemblea degli investitori, organizzata ieri 5 aprile, ha dato il via libera alla “scissione parziale proporzionale” del veicolo lanciato nel 2010 da Cdp e dalle principali banche italiane che ha 1,2 miliardi di capitale. La realtà è stata dunque divisa in tre nuovi veicoli di investimento, ognuno specializzato per ambito di attività.
Il primo è il Fondo Italiano di Investimento, dedicato agli investimenti diretti nel capitale di imprese aventi una dimensione compresa tra i 10 e i 250 milioni di euro di fatturato. Il secondo èil Fondo Italiano di Investimento Fondo di Fondi ed è focalizzato sugli investimenti in altri fondi di private equity. Terzo è infine il Fondo Italiano di Investimento FII Venture, specializzato in investimenti indiretti nel comparto del venture capital e che va ad affiancare il primo fondo di fondi dedicato al settore lanciato lo scorso anno.
Questo nuovo assetto, si legge nella nota, punta a «facilitare eventuali processi di raccolta, in cui i sottoscrittori potranno valorizzare in modo chiaro e separato le tre attività» e ad agevolare «l’eventuale disinvestimento o riduzione dell’esposizione da parte di investitori che potrebbero avere esigenze di liquidità».
In totale sono ora cinque i fondi che la sgr guidata dall’amministatore delegato Gabriele Cappellini (nella foto) si troverà a gestire, con un focus quindi su pmi, venture capital e private debt, per un totale di circa 1,7 miliardi di euro. Ai tre nuovi fondi vanno ad aggoingersi infatti il Fondo di Fondo di Private Debt (con una dotazione attuale di 375 milioni e un target di raccolta di 500 milioni) e il Fondo di Fondo di Venture Capital (con una dotazione attuale di 80 milioni e un target di raccolta di 150 milioni). Nel complesso, fino ad oggi, l’attività di Fondo Italiano, tra interventi diretti e indiretti, ha coinvolto oltre 150 aziende italiane, per un giro d’affari complessivo superiore ai 5 miliardi e un totale di circa 27 mila dipendenti.
Intanto il prossimo 21 aprile è fissata l’assemblea dell’sgr che dovrà rinnovare il Consiglio di amministrazione, attualmente presieduto da Innocenzo Cipolletta. I fari sono puntati su Cdp, che punta a incrementare il suo peso nel capitale della sgr dall’attuale 12,5% per riallineare gli impegni di investimento nei fondi gestiti dalla società di gestione con le quote di controllo della stessa sgr.