Ubi cede 900 milioni di sofferenze. Credito fondiario tra gli acquirenti

Ubi Banca ha ceduto un pacchetto di crediti deteriorati dal valore di 900 milioni di euro lordi, di cui 157 milioni di crediti factoring – di cui l’acquirente non è stato comunicato –  e altri 740 milioni di crediti leasing acquisiti da Credito Fondiario.

Nel dettaglio, il portafoglio di Ubi è costituito da 1.125 contratti di leasing prevalentemente immobiliari, interamente detenuti dal gruppo Ubi, nei confronti di 976 debitori in sofferenza. L’acquisizione sarà perfezionata tramite una spv per la cartolarizzazione dei crediti e una leasing company (LeaseCo) che comprerà rapporti e beni, applicando la nuova disciplina delle cartolarizzazioni.

Per Ubi, le due cessioni di crediti leasing e factoring rientrano nelle “cessioni opportunistiche, consentendo la dismissione economica di portafogli particolarmente complessi e agevolando la gestione interna del recupero crediti, fulcro della Npl Strategy del gruppo”, scrive la banca, che specifica che quest’ultima prosegue per contribuire ulteriormente alla riduzione dello stock di crediti deteriorati. L’impatto è di 104 milioni di euro lordi (70 milioni netti) sul bilancio del secondo trimestre dell’anno, contabilizzate come “rettifiche sui crediti”. Tenendo conto di queste ultime operazioni, l’Npl ratio scende dal 10,4% di marzo 2019 al 9,4.

 

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