United Ventures investe 2 milioni in Exein
United Ventures, gestore italiano indipendente di Venture Capital guidato da Massimiliano Magrini (nella foto) e specializzato in investimenti in società innovative nei settori del software e delle tecnologie digitali, ha finanziato il “Round A” da 2 milioni di euro in favore di EXEIN, startup di cybersecurity che si occupa della sicurezza dell’Internet of Things (IoT) e dei dispositivi di infrastrutture critiche e industriali.
Le risorse serviranno a finanziare l’ulteriore sviluppo del suo prodotto che include uno strumento unico al mondo: un software per la sicurezza del firmware che può operare offline senza la necessità di cloud computing e che si integra direttamente nel firmware grazie ad un’ottimizzazione di codice avanzata.
EXEIN, fondata nel luglio 2018 da Gianni Cuozzo, mira ad affrontare l’enorme minaccia alla sicurezza posta dai dispositivi smart-connessi e le vulnerabilità che il loro firmware comporta. EXEIN è fra le prime aziende a produrre un software middleware per la sicurezza del firmware che può essere inserito nell’hardware per difenderlo dall’interno, operando direttamente sul firmware a un livello più profondo. Attualmente l’IoT e le piattaforme smart-connesse vengono protetti e ottimizzati utilizzando gli standard di sicurezza più recenti, tuttavia questo non avviene per il firmware. I produttori di hardware sono in competizione per creare componenti più economici, così da poter incrementare le vendite, espandere il proprio database di utilizzatori e quindi fornire quei dati alle compagnie di profilazione. Di conseguenza, il budget dedicato al firmware risulta insufficiente (meno del 30% del budget totale per singolo dispositivo) e soltanto l’1% è destinato alla sicurezza, lasciando così uno smisurato margine di vulnerabilità.
In un mondo sempre più interconnesso, dove il numero di attacchi e di sfruttamenti del firmware aumenta del 50% ogni anno, problemi di firmware costituiscono la minaccia più pericolosa per la vita pubblica e privata delle persone, poiché i dispositivi possono essere hackerati per far loro compiere azioni non autorizzate come chiusure di sistema casuali o raccolta di credenziali.
“Il mercato dell’IoT si appresta a raggiungere un valore di 267 miliardi di dollari entro il 2020 – ha commentato Gianni Cuozzo -. Similmente, il mercato del controllo di supervisione e acquisizione dati (SCADA) nello stesso periodo toccherà i 32,7 miliardi di dollari e, con il 90% dei firmware vulnerabili, è ben chiaro quanto la necessità di una soluzione unica sia vitale”.