Banca del Fucino verso l’integrazione con Igea Banca
Il Consiglio di Amministrazione di Banca del Fucino ha approvato il progetto di integrazione con Igea Banca, attraverso una ricapitalizzazione riservata agli azionisti della banca romana, e esaminato le principali guidelines del nuovo piano industriale in linea con quanto già deliberato da Igea Banca.
Advisor dell’operazione sarebbero Rothschild, al fianco di Banca del Fucino, e Lazard.
L’operazione porterà alla creazione di un nuovo gruppo bancario e prevede, tra gli aspetti qualificanti dell’operazione, il deconsolidamento dell’intero portafoglio di crediti deteriorati (NPE) di Banca del Fucino – per un importo di circa 300 milioni di euro e la valorizzazione del ramo fintech di IGEA Banca oltre
Nell’azionariato della Banca del Fucino entreranno con quote diverse nuovi investitori istituzionali, espressione del mondo industriale e finanziario italiano ed internazionale alcuni dei quali già oggi soci di Igea Banca, istituto guidato da Francesco Maiolini e specializzato in fintech e credito digitale.
In tale contesto, anche gli attuali azionisti, cioè la famiglia Torlonia, continueranno a supportare la Banca nel suo percorso di crescita futuro per garantire il consolidato rapporto fiduciario con la clientela.
Banca del Fucino è la più antica banca privata romana, indipendente e presieduta dalla quarta generazione dei suoi fondatori. Fondata a Roma nel 1923 dai principi Torlonia, l’istituto conta oggi su di una rete di 32 filiali, di cui due a Roma e una a Milano interamente dedicate alla clientela private.
A fine marzo la banca aveva annunciato la firma di un accordo con il gruppo Barents per un periodo di esclusiva in vista della sottoscrizione di parte di un aumento di capitale di 50 milioni di euro e il deconsolidamento dell’intero portafoglio di crediti deteriorati senza però arrivare a un’intesa.