Fondo gestione crisi d’impresa, lo stato investe in Corneliani

Il ministero dello Sviluppo economico attiva per la prima volta il Fondo per la gestione delle crisi  d’impresa – previsto dall’art. 43 del Decreto Rilancio – e investe in Corneliani, azienda mantovana di abbigliamento maschile da tempo in crisi controllato al 51,4% da Investcorp e partecipato per il resto dall’omonima famiglia che conta 500 dipendenti. In particolare il ministero, hanno riferito i sindacati, “si è formalmente impegnato per un finanziamento completamente pubblico per l’azienda che avverrà verosimilmente entro la fine di settembre, in una cifra non inferiore ai 10 milioni di euro”.

A riferirlo sono stati i sindacati al termine di un lungo vertice in Prefettura con gli azionisti e con i sottosegretari Alessia Morani e Alessandra Todde e poi lo stesso Mise in un comunicato. È iniziato così “un percorso importante per la ripresa del sito di Corneliani”, hanno dichiarato le Sottosegretarie Todde e Morani. “La soluzione passa per un intervento del Mise con il Fondo appena istituito per la gestione delle crisi d’impresa. Ci sarà un intervento in equity che permetterà al Commissario giudiziale di poter elaborare i presupposti per il proseguimento delle attività in continuità. L’obiettivo è garantire la ripresa immediata di Corneliani e il rientro in fabbrica di tutte le lavoratrici e i lavoratori”, hanno concluso le sottosegretarie.

Il fondo ha come noto una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2020 ed è finalizzato al salvataggio e alla ristrutturazione di imprese titolari di marchi storici di interesse nazionale e delle società di capitali con almeno 250 dipendenti, che si trovino in uno stato di difficoltà economico-finanziaria.

Corneliani dovrà ora presentare al tribunale l’istanza di avvio della produzione per profili di straordinarietà corredata di tutta la documentazione sui flussi di cassa che dimostri che è in grado di gestire i prossimi tre o quattro mesi. Il tribunale, sentito il parere del commissario giudiziale, rilascerà poi il nulla osta.

L’azienda mantovana era stata ammesso dal tribunale di Mantova al concordato preventivo in bianco a fine giugno 2020, a fronte di risultati che nel 2018 vedevano 108 milioni di euro di ricavi consolidati (da 110 milioni nel 2017), un ebitda negativo di 5,7 milioni (da – 1,1 milioni) e una perdita di 12,1 milioni di euro (da 2,6 milioni l’anno precedente), con una posizione finanziaria netta che era peggiorata a 16,4 milioni di euro (da 4,3 milioni), a fronte di investimenti per 5,6 milioni di euro sostenuti nell’anno. Nel novembre 2019 l’azienda aveva presentato un piano da 130 esuberi, concentrati nello stabilimento di Mantova, dove lavorano 454 persone.

Fondata nel 1958 dall’omonima famiglia, oggi Corneliani è controllata da Investcorp, fondo di investimento del Bahrein, mentre la terza generazione della famiglia (Cristiano, Corrado Corneliani e Stefano Corneliani) possiede il 48,6%. Il fondo era entrato nel giugno 2016, sulla base di un enterprise value dell’azienda di circa 100 milioni di dollari, dopo 114 milioni di euro di ricavi nel 2015 e con un ebitda di 1,5 milioni.

Noemi

SHARE