Deutsche Bank annuncia 35 mila tagli al personale e il ritiro da 10 Paesi

Un taglio di 35 mila posti di lavoro in due anni, dei quali 9 mila a tempo indeterminato e 20 mila provenienti dalla vendita di alcuni specifici business . 

Inizia così il percorso di Deutsche Bank per colorare di azzurro il proprio bilancio, che ora è di un rosso acceso dal buco di 6,01 miliardi di euro nel terzo trimestre.

La banca tedesca guidata da John Cryan (nella foto), che ha presentato il nuovo piano strategico, ha inoltre annunciato il ritiro da 10 Paesi, Italia esclusa, soprattutto in America Latina. In dettaglio verranno chiuse le operazioni in Argentina, Cile, Messico, Perù, Uruguay, Danimarca, Norvegia, Malta e Nuova Zelanda. Anzi, nel nostro Paese  la banca intende invece rafforzare la sua presenza puntando su sinergie tra Private Banking e Wealth Management, smentendo di fatto le indiscrezioni che la volevano fuori dal mercato nostrano.

Le attività di trading in Brasile, prosegue il piano, verranno trasferite negli hub regionali, mentre in Europa è prevista inoltre una riduzione di 200 filiali in Germania.

Il piano al 2020, prevede poi un taglio del numero dei clienti serviti dalla divisione investment banking del 50%, in quanto, ha sottolineato qualche giorno fa la banca in un comunicato, il 30% circa dei clienti produce l’80% dei ricavi in questa divisione.

Scelte drastiche che possono essere giustificate soltanto guardando all’obiettivo, ossia arrivare a risparmiare 3,8 miliardi entro il 2018. E a tal proposito la banca, che nella Borsa di Francoforte ha ceduto il 3,50% circa, ha annunciato anche la sospensione del dividendo per gli anni 2015 e 2016. Si tratta, d’altra parte, di una perdita netta record per l’istituto tedesco, causata da importanti svalutazioni e nuove previsioni di rischi giuridici. Basti pensare che nello stesso periodo dell’anno precedente il gruppo aveva perso 94 milioni di euro.

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