Azimut segna ricavi 2016 a 706 mln e nomina Zambotti nuovo Cfo

Dopo le dimissioni di Marco Malcontenti da chief financial officer, Azimut ha annunciato la nomina per cooptazione – a partire dal 13 aprile 2017 – di Alessandro Zambotti quale consigliere di amministrazione e cfo.

Contestualmente il consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Pietro Giuliani (nella foto) ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2016 che segna ricavi e utili in crescita nel quarto trimestre ma, rispetto ai trimestri precedenti del 2016, aumentano anche i costi operativi e il titolo tocca i minimi di seduta in borsa prima di riprendersi parzialmente.

Il bilancio di esercizio vede la bottom line assottigliarsi a 173 da 247 milioni di euro (utile operativo a 205 da 280 milioni) a fronte di ricavi pressoché stabili a 706 milioni. Il risultato è superiore alle previsioni Thomson Reuters SmartEstimates di un utile netto di 163,4 milioni e ricavi per 685,5 milioni ma il balzo dei costi operativi, saliti a 141 milioni nel quarto trimestre dai 122 milioni del periodo luglio-settembre, frena il titolo che scende fino a 15,72 euro per poi recuperare. Su base annua questa voce è lievitata a 500 milioni dai 428 milioni del 2015. Intorno alle 16,10 Azimut cede lo 0,44% in borsa a 16 euro circa, sotto i massimi di seduta di 16,09 euro.

Negli ultimi tre mesi dello scorso esercizio l’asset manager ha realizzato un utile netto in crescita del 26% a 50 milioni, un utile operativo di 66 milioni (+40%) e ricavi per 207 milioni (+29%) grazie ad una crescita del 16% a 140 milioni delle commissioni ricorrenti e del 105% a 50 milioni di quelle variabili.

Il gruppo, in una presentazione agli analisti, si è detto attento all’assetto regolamentare assicurando che qualsiasi novità, come cambiamenti al meccanismo di calcolo delle performance fee, sarà “pienamente gestibile a tempo debito”. Il cda ha anche proposto la distribuzione di un dividendo di 1 euro, pari ad un payout del 77%.

L’anno scorso le commissioni ricorrenti sono ammontate a 519 milioni, in crescita rispetto ai 485 milioni del 2015 e quelle variabili si sono attestate a 131 da 158 milioni. La posizione finanziaria netta consolidata a fine dicembre risultava positiva per 192,3 milioni, in linea rispetto ai 194,3 milioni del 30 giugno 2016.

Noemi

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