Barclays nei bond di Enel, Bper, Ansaldo e Adr

Quattro emissioni per il comparto dcm di Barclays.

Il team investment banking Italia guidato da Enrico Chiapparoli (nella foto), e in particolare con Riccardo Abbona, head of RSG DCM Italia, e Marco Copaitich, head of DCM Corporate Italia, ha agito nelle emissioni di Enel, Bper, Ansaldo (nel ruolo di joint bookrunner) e nel buyback di Adr.  

Il bond di Enel

Enel ha messo a segno un collocamento obbligazionario da 5 miliardi di dollari. È la quinta operazione del genere in assoluto emessa una azienda italiana e il collocamento di ieri 23 maggio ha coperto in un sol colpo per due terzi (4,45 miliardi l’ammontare in euro) l’importo oggetto della delega. La domanda complessiva nel momento di picco della formazione del book ha raggiunto i 19 miliardi di dollari, contro un ammontare complessivo atteso attorno a 1,5 miliardi.

Il collocamento è stato curato oltre che da Barclays anche da Bnp Paribas, BofA Merrill Lynch, Citi, Credit Suisse, Goldman Sachs, Hsbc, JP Morgan, Morgan Stanley e Societe Generale Cib. 

Alla fine della giornata sono stati allocati 2 miliardi su 5 anni, 2 miliardi su 10 anni e 1 miliardo su 30 anni. Il collocamento è stato avviato su spread di partenza rispetto ai Treasury bond Usa di 150 punti base su 5 anni, di 180 su 10 e di 215 punti sui 30 anni. Il punto di equilibrio tra la forte domanda e l’offerta ha consentito di chiudere l’operazione su 115 punti base per i 5 anni, 150 per i 10 e 185 punti base per i 30 anni. L’operazione è stata prezzata nella tarda serata di ieri, ma i rendimenti finali sui bond in dollari sono attesi attorno al 2,9% per i 5 anni, 3,62% e 4,75% per le altre durate. Si tratta, però, di operazioni coperte dal cambio con derivati (currency swap): l’effetto è una ulteriore riduzione del costo dell’emissione di Enel, che traslata sull’euro si dovrebbe tradurre in un tasso medio ponderato sotto all’1,5 per cento.

L’operazione ha visto il coinvolgimento dei maggiori investitori statunitensi, ma anche di investitori non americani che operano su quelle piazze. I fondi di asset management hanno avuto un ruolo preponderante, coprendo oltre il 50% degli ordini soddisfatti. La size di questi ordini è comunque elevata: nella tranche a 5 anni i primi cinque ordini sono tra 200 e 600 milioni; in quella a 10 anni tra 175 e 300 milioni e in quella da 30 sono tra 150 e 200 milioni. 

Bper, bond da 500 milioni

Bper Banca è tornata sul mercato del debito dopo un’assenza di dieci anni collocando un bond Tier 2 da 500 milioni di euro scadenza 10 anni e call al quinto anno, raccogliendo richieste per un miliardo di euro. Il mercato attendeva questo deal dopo quelli di Intesa Sanpaolo e UniCredit nelle scorse settimane benché in entrambi i casi i bond erano del tipo Tier 1 quindi più rischiosi e con cedole più elevate. Il titolo, inizialmente collocato con una guidance del 5,5%, è stato prezzato al 5,125% con un coupon del 5,25%. Il bond ha continuato a dare buoni risultati anche sul mercato secondario dove è stato scambiato dopo il collocamento in linea con il settore dei bond finanziari europei compresi quelli recenti di Intesa Sanpaolo e UniCredt che dal collocamento hanno visto restringersi gli spread di 10 punti base.

Il deal di Bper Banca è stato seguito come joint bookrunner anche da Mediobanca, Citi, Gsi e Santander.

Emissione a 7 anni per Ansaldo

Sarà da 350 milioni di euro l’obbligazione senior unsecured a sette anni lanciata in mattinata da Ansaldo Energia, rispetto a una prima indicazione di importo minimo di 300 milioni. La nuova emissione arriva il giorno dopo la chiusura del buyback dell’azienda sul proprio bond in circolazione con scadenza 2020. Secondo quanto riferisce il servizio Ifr di Thomson Reuters i book sono stati chiusi con ordini superiori al miliardo. Il rendimento è stato fissato al 2,75%, dopo una prima indicazione stamane compresa tra il 3% e il 3,125%, poi rivista tra 2,75% e 2,875%. Il titolo, che ha scadenza al 31 maggio 2024, verrà prezzato in giornata.

L’operazione è gestita anche da Banca Imi, Bnp Paribas, Credit Agricole Cib, Commerzbank, Hsbc, Santander, SocGen Cib e UniCredit.

I proventi dell’emissione saranno utilizzati per scopi aziendali generali, tra cui il finanziamento della spesa per capitale, il rifinanziamento di investimenti non ancora ammortizzati nel campo della ricerca e sviluppo e per il rifinanziamento del debito esistente, compreso il riacquisto in contanti di obbligazioni esistenti. A tale proposito ieri pomeriggio si è concluso con adesioni per 159,154 milioni il buyback lanciato da Ansaldo Energia sul titolo aprile 2020 cedola 2,875%, l’unico della società attualmente in circolazione, dell’importo di 420 milioni. L’offerta di riacquisto era per massimi 250 milioni a un prezzo corrispondente a un premio di 75 punti base sopra midswap. Ansaldo Energia non ha rating.

Doppia operazione per Adr

Barclays agisce infine come dealer manager e active bookrunner nel riacquisto note 2021 e nella nuova emissione a 10 anni di Aeroporti di Roma. Adr avvierà domani 25 maggio l’operazione di buyback sul proprio bond febbraio 2021 cedola 3,25% da 600 milioni di euro e contestualmente ha lancaito un roadshow tra investitori europei finalizzato al lancio di una nuova obbligazione in euro con durata attesa decennale e importo benchmark.

L’offerta di buyback, che si chiuderà nel pomeriggio di mercoledì 31 maggio, prevede un prezzo di riacquisto corrispondente a un premio di 20 punti base su midswap. Gli incontri con gli investitori partiranno lunedì prossimo, 29 maggio. Il lancio del nuovo titolo potrebbe avvenire già il primo giugno, subordinatamente alle condizioni di mercato. Il roadshow sarà gestito anche da Bnp Paribas, Mediobanca, Natixis, NatWest Markets, SocGen Cib e UniCredit.

L’intera operazione ha la struttura del cosiddetto ‘intermediated exchange offer’ con Bnp Paribas che ricopre il ruolo di soggetto intermediario. 

Noemi

SHARE