Borse, Hong Kong alla conquista di Londra. Italia alla finestra

Hong Kong Stock Exchange and Clearing (Hkex), la società che controlla il mercato azionario dell’ex colonia britannica, ha lanciato a sorpresa un’offerta d’acquisto per il gruppo London Stock Exchange (Lseg), a cui fa capo Borsa Italiana.
Il comunicato di Hkex – presieduto da Laura Cha e guidato dal ceo Charles Li – definisce la proposta “un’opportunità strategica per creare un leader mondiale nelle infrastrutture di mercato”. E non c’è dubbio che l’offerta sia destinata, comunque vada, a provocare un terremoto, forse una nuova ondata di aggregazioni, nel mondo delle società di gestione dei mercati finanziari.
Hkex ha messo sul piatto 2.045 pence in contanti e 2,495 azioni, per una valutazione di 8.361 sterline per ogni titolo Lseg, ovvero complessivamente il gruppo britannico viene valutato 31,6 miliardi di sterline (35,4 miliardi di euro) in termini di enterprise value. L’offerta implica un premio del 22,9% rispetto al presso di Lseg al 10 settembre.
Fredda la risposta di Londra: tramite un breve comunicato, Lseg ha confermato di aver ricevuto un’offerta “non sollecitata” e aggiunto che il cda valuterà, ma ha ribadito che, al momento, è impegnato a portare avanti l’integrazione con Refinitiv Holdings, l’ex business financial & risk di Thomson Reuters, acquisita da una cordata guidata dall’operatore di private equity Blackstone. L’operazione da 27 miliardi di dollari verrà sottoposta all’approvazione degli azionisti di Lseg a novembre.
La nota di Lseg è particolarmente significativa, dato che l’offerta di Hkex è subordinata all’abbandono dell’integrazione con Refinitiv, diversamente, infatti, il boccone britannico diventerebbe troppo grosso per essere digerito da Hong Kong.
Hkex conta di ottenere il via libera del cda di Lseg (in cui siedono anche Raffaele Jerusalmi e Andrea Sironi – nella foto, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Borsa Italiana), ma si riserva di procedere con un’opa ostile.
L’offerta di Hkex cade in un momento molto delicato per Lseg: una hard Brexit, infatti, rischierebbe di complicare terribilmente – e in modi difficilmente prevedibili – le transazioni finanziarie regolate da Londra, in particolare l’attività di clearing.

Noemi

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