Carige pronta per l’aumento di capitale, nuovi soci in vista

Banca Carige punta su una ricapitalizzazione iperdiluitiva e si prepara al riassetto azionario.

Per risolvere il primo impasse sull’aumento di capitale della scorsa settimana, dopo la mancata creazione di un Consorzio di garanzia (leggi la notizia su financecommunity), l’istituto genovese, dopo l’approvazione di Consob, avvierà domani 22 novembre, fino al 6 dicembre prossimo, la ricapitalizzazione che prevede l’emissione di 49.810.870.500 di nuove azioni al prezzo unitario di appena un centesimo di euro. I titoli saranno offerti in opzione agli attuali azionisti con un rapporto di 1 a 60 e altri 6 miliardi di azioni di nuova emissione verranno offerte in opzione ai possessori delle obbligazioni subordinate della banca.

Il valore complessivo dell’aumento di capitale di Carige è attorno a 560 milioni. Stavolta il consorzio di banche, composto da Credit Suisse, Deutsche Bank, Barclays Bank, si è impegnato a garantire la sottoscrizione delle azioni rimaste inoptate. A questi gruppi finanziari si è aggiunta anche Equita Sim in qualità di co-garante.

In questo contesto, il nuovo assetto azionario della banca genovese vedrà al fianco dei soci storici e di riferimento, come la famiglia Malacalza – che potrebbe aumentare la sua quota dal 16,7% al 28,8% se autorizzato dalla Bce -, Aldo Spinelli e Gabriele Volpi, anche i neo-azionisti che dovrebbero entrare con quote attorno al 2-3%.

Fra questi ultimi ci sarà il fondo Algebris guidato da Davide Serra, con una quota del 2% e il Credito Fondiario, che tra l’altro ha firmato un’esclusiva per il portafoglio da 1,2 miliardi di npl della banca, chiamato Project Sword. Incluso nell’aumento anche il soggetto che acquisterà la piattaforma di credito al consumo Creditis. A mezzanotte di ieri è scaduto il termine per le offerte vincolanti. I rumors di mercato danno in pole position per Creditis il gruppo iberico Santander ma anche Christofferson Robb & Company e Compass.

Quanto alla conversione, i gruppi Unipol, Intesa Sanpaolo e Generali potrebbero sottoscrivere la parte riservata dell’aumento pari a 60 milioni riservata agli obbligazionisti senior mentre Coop Liguria invece coprirà l’aumento per l’1,76%

Nel complesso, tenendo conto degli impegni degli azionisti e di altri investitori, circa la metà dell’aumento da 560 milioni è potenzialmente coperta. L’altra metà è però nelle mani dei clienti retail che si trovano davanti al terzo aumento in cinque anni. Paolo Fiorentino, ad di Banca Carige, ha commentato dicendo “mi piacerebbe che fossero in tanti a sottoscrivere, perché questa è la modalità per recuperare l’investimento iniziale. Entrerebbero a un prezzo basso e ritengo che ci possa essere un rimbalzo del titolo. Mi piacerebbe che fossero i vecchi azionisti a poterne beneficiare”.

 

 

 

 

 

Noemi

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