Cdp e Poste chiudono l’acquisto delle quote di Sia da F2i, Hat, Intesa e Unicredit

Cassa depositi e prestiti, attraverso Cdp Equity, e FSIA Investimenti, società posseduta per il 70% da FSI Investimenti (a sua volta controllata da CDP Equity con una quota del 77%) e per il 30% da Poste Italiane, chiudono l’acquisto delle quote azionarie di Sia, la società dei sistemi di pagamento, possedute da F2i, HAT, Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Vitale & Co (Roberto Sambuco) ha ricoperto il ruolo di advisor finanziario dei venditori.

In particolare, CDP Equity ha acquistato da F2i Reti Logiche il 17,05% e da Orizzonte Infrastrutture Tecnologiche (veicolo interamente posseduto da HAT, private equity guidato da Ignazio Castiglioni e Nino Attanasio) l’8,64% di SIA, diventando così titolare del 25,69% della società, mentre FSIA ha acquisito le quote detenute da Unicredit e Intesa Sanpaolo, pari al 3,97% ciascuno, salendo nell’azionariato dal 49,5% al 57,5%.

“Cdp continuerà nella strategia di sviluppo e rafforzamento di Sia poiché quello dei pagamenti e delle transazioni finanziarie è un settore strategico e a forte carattere di innovazione”, ha commentato  Pierpaolo Di Stefano (nella foto) – Chief Investiment Officer di CDP e Ceo di CDP Equity. In particolare, ha aggiunto, “l’acquisizione di queste ulteriori quote azionarie è anche funzionale alla scelta delle opzioni strategiche più efficaci al fine di massimizzare il valore dell’investimento, le ricadute tecnologiche per il Paese e lo sviluppo di posti di lavoro in Italia”.

Opzioni che, come noto, potrebbero includere una fusione con Nexi o la quotazione in Borsa. Eventualità che lo stesso ceo della società Nicola Cordone non ha escluso. Intervistato dal Corriere della Sera, a una domanda sul futuro della società con l’ingresso di Cdp Cordone ha commentato: “Nell’ambito della missione di Cdp di guidare le aziende italiane all’estero, possiamo quindi giocare da protagonisti nel processo di consolidamento in corso in Europa. Siamo un’azienda unica: gestiamo pagamenti, carte, rete, blockchain, c’è quindi un grande potenziale per agire come consolidatori e non lasciare il mercato europeo agli americani. Nel frattempo è però per noi prioritario preparare l’azienda ad una quotazione, per valorizzare al meglio l’investimento dei nostri azionisti nel contesto di qualsiasi operazione di consolidamento”.

 

Noemi

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