Cdp presenta il piano industriale da 203 miliardi. Più finanziamenti, meno private equity
La nuova Cassa depositi e prestiti dell’era Movimento 5 Stelle – Lega si sveste del ruolo di attore protagonista negli investimenti diretti e punta a essere un sostegno, soprattutto finanziario, per le imprese italiane.
Nel Piano industriale 2019-2021 presentato a Roma il braccio finanziario nazionale guidato dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo (nella foto da dx) e dal presidente Massimo Tononi si mostra infatti pronto a mobilitarsi a favore di aziende, infrastrutture e territorio. La quantità di risorse in gioco è importante: 203 miliardi in tre anni (il 32% in più del triennio precedente), di cui 111 miliardi assicurati direttamente (+23%) e 92 miliardi (+47%) garantiti, attraverso l’effetto leva, da investitori privati e istituzionali. Quanto alle partecipazioni, il piano non specifica il perimetro di intervento ma si limita a prevedere “la riorganizzazione del portafoglio di Gruppo sulla base di una logica industriale e per settore di attività, per sostenerne i percorsi di sviluppo in una prospettiva di lungo termine”. Segno che le novità non sono finite.
Imprese
Nel dettaglio, gran parte dello sforzo sarà dedicato alle pmi e in particolare a garantire loro un più facile accesso al credito. Con questo obiettivo il gruppo mette sul piatto 83 miliardi “per
favorire l’innovazione e la crescita anche internazionale delle imprese italiane, attraverso la creazione di un’unica offerta di gruppo e la semplificazione dei canali di accesso”. L’obiettivo è di ampliare il numero di aziende sostenute, con un target di 60mila imprese nell’arco di piano (Raggiunte sia direttamente che indirettamente, ad esempio tramite le banche), con un focus crescente sulle pmi.
Il Gruppo metterà a disposizione delle imprese strumenti dedicati all’innovazione, con l’ampliamento delle attività di finanziamento a medio-lungo termine (in complementarietà con il sistema bancario) e interventi più incisivi nel venture capital anche attraverso una sgr dedicata e fondi per incubatori/acceleratori, alla crescita domestica e internazionale, sia ampliando finanziamenti e garanzie dirette per investimenti e rafforzando l’operatività del Gruppo SACE e sia rivedendo gli strumenti di equity e lancio di fondi di filiera in settori quali meccanica, agroalimentare, white economy, e infine alla facilitazione dell’accesso delle PMI al credito diretto, ad esempio con strumenti quali basket bond regionali. Previsto, a questo scopo, un presidio Cdp in ogni regione italiana e l’introduzione di un modello distributivo multicanale.
Infrastrutture e cooperazione
Della cifra totale, 25 miliardi serviranno a “supportare il territorio e gli Enti Locali nella realizzazione delle infrastrutture e nel miglioramento dei servizi di pubblica utilità”. Sarà quindi costituita un’unità dedicata – “CDP Infrastrutture” -, che affiancherà le realtà locali nella progettazione, nello sviluppo e nel finanziamento delle opere in operazioni di partenariato pubblico-privato mentre sono previsti anche interventi diretti. Il focus, spiega la Cassa, è su mobilità e trasporti, energia e reti, sociale e ambiente e gli investimenti seguiranno i criteri Esg (Environmental Social and Governance).
Infine, 3 miliardi di euro sono stati stanziati per la realizzazione di progetti nei Paesi in via di sviluppo e nei mercati emergenti. Cdp punta a diventare un vero e proprio finanziatore di governi, oltre che di istituzioni finanziarie multilaterali come le banche di sviluppo.
Lo sforzo è imponente e per questo, ha specificato il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, seguirà una «bussola molto chiara» che è «l’equilibrio economico-finanziario degli investimenti» e «l’imperativo categorico della prudente amministrazione del risparmio postale, valore non negoziabile». Nel piano è infatti previsto che tutti gli interventi “verranno realizzati assicurando l’equilibrio economico e patrimoniale e, quindi, la piena tutela del risparmio che le famiglie affidano a Cdp”. Parliamo di 254 miliardi di euro di Buoni e Libretti postali oltre alle 87 miliardi di risorse raccolte sul mercato finanziario nazionale e internazionale. Niente operazioni ad alto rischio, dunque.
Per la realizzazione degli obiettivi del Piano è già in corso un’evoluzione del modello operativo attraverso diversi interventi come il rafforzamento del capitale umano – anche con la creazione di un’Academy interna – e una semplificazione organizzativa e dei processi operativi e decisionali.