Il Covid-19 fa volare l’Healthtech
La diffusione inarrestabile, rapida e globale del coronavirus Covid-19 sta portando alla luce una questione finora forse sottovalutata, almeno in Italia, o considerata lontana dalla salute: l’importanza crescente della tecnologia.
La tecnologia, per chi ce l’ha e sa come usarla, si sta dimostrando un’arma formidabile per combattere l’avanzata del coronavirus. La Corea del Sud, per fare un esempio, sta sconfiggendo l’epidemia attraverso il cosiddetto contact tracing del contagio su smartphone. Attraverso i big data, il sistema consente di incrociare i dati degli smartphone dei cittadini, le informazioni provenienti dalle carte di credito, dal gps delle automobili e dalle celle dei telefonini e quelle disponibili online, dai social network e i motori di ricerca, ad esempio, per ricostruire la catena della trasmissione e riuscire a ridurre il rischio di contagio attraverso azioni più mirate e senza dover bloccare un intero Paese a tempo indeterminato.
Nel Usa, il presidente Donald Trump ha annunciato un’iniziativa simile in collaborazione con Google: 1.700 ingegneri della società di Mountain View stanno lavorando alla creazione di un sito che consenta, tramite un questionario, di realizzare uno screening di massa e quindi di intervenire in modo mirato.
Si scopre solo ora, ma in realtà, la “telemedicina” – o healthtech, cioè l’uso della tecnologia applicata ai servizi sanitari – è da tempo una realtà, a partire dagli Stati Uniti. E non è un caso che lo scoppio dell’epidemia stia portando a un’impennata del valore delle startup del settore.
Per fare qualche esempio, l’utilizzo della clinica virtuale Amwell (American Well), che connette gli utenti a medici professionisti via video o chat – è cresciuto del 40% negli ultimi giorni, così come le visite sulla piattaforma di consulenza medica digitale 98point6 – guidata dall’ex numero uno di Amazon Prime Rob Schwietzer – e quelle sulla startup di consulenza online Ro, mentre le azioni della società di healthtech Teladoc (Talk to a doctor online in minutes) sono aumentate del 52% circa dall’inizio dell’anno.
In risposta alla pandemia, tutte le startup citate hanno lanciato degli strumenti di screening dedicati al Covid-19. Ro, ad esempio, ha reso disponibile al pubblico le valutazioni mediche e offrirà videochiamate gratuite con i medici per i positivi con sintomi o per chi è più a rischio.
In generale, negli Usa l’healthtech ha visto una forte crescita degli investimenti negli ultimi anni: secondo i dati di PitchBook, nel 2019 gli investimenti hanno toccato la cifra record di 7,8 miliardi di dollari.
Questo articolo è tratto dalla rubrica Follow the Money presente sulla rivista MAG. Scarica qui l’ultimo numero