Europa-Canada, un matrimonio da 5,8 miliardi di euro

Mentre il Ttip, il trattato commerciale con gli Stati Uniti, è ancora in stallo, l’Unione europea si avvicina ai mercati nord americani passando per una via alternativa: il Canada.

Il prossimo 13 maggio a Bruxelles i capi di stato e di governo europei approveranno, infatti, in maniera definitiva, il Comprehensive economic and trade agreement (Ceta), il trattato di libero scambio tra l’Unione europea e il Canada.

L’accordo, firmato nel 2014, dovrebbe portare vantaggi economici per l’Ue pari a 5,8 miliardi di euro l’anno, secondo quanto sostiene la Commissione europea. Fra le novità più interessanti del Ceta c’è ad esempio la soppressione del 98% dei dazi doganali e delle altre barriere tariffarie tra i due Paesi, sia per quanto riguarda i prodotti industriali sia il cibo, con un risparmio per gli esportatori europei stimato di circa 470 milioni l’anno.

Il trattato prevede inoltre la possibilità per le imprese europee di partecipare agli appalti pubblici in Canada, un mercato che, secondo uno studio congiunto Ue-Canada, ha un valore in termini di appalti aggiudicati pari a 15-19 miliardi di dollari canadesi all’anno, ma include anche il rafforzamento della cooperazione in campo normativo e la semplificazione degli scambi di servizi, con nuove opportunità di accesso reciproco in settori come i servizi finanziari, le telecomunicazioni, l’energia e il trasporto marittimo. Nel quadro sono inclusi anche la circolazione temporanea del personale delle società e dei prestatori di servizi e la promozione degli investimenti.

Per quanto riguarda la risoluzione delle eventuali dispute tra Stato e investitori, il trattato, al contrario del Ttip, istituisce un tribunale permanente, composto da un collegio di 15 giudici competenti, e un tribunale d’Appello.

Come con il Ttip, la paura dei consumatori resta quella di trovarsi inondati di prodotti non regolamentati fuori dall’Ue come ad esempio gli ogm. Tuttavia la promessa del trattato è quella di non incidere sulle normative in campo alimentare e ambientale: «I prodotti canadesi – si legge – possono essere importati e venduti nell’Ue solo se rispettano pienamente la pertinente normativa europea».

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