Fondi pensione e asset alternativi devono parlare la stessa lingua

di Nicola Barbiero*

L’idea di creare e sviluppare questo blog nasce dall’osservazione di come troppo spesso “asset owner” e “asset managers” fatichino a comprendersi reciprocamente su alcuni temi importanti relativi l’investimento e le tipicità con cui questo si sviluppa, da qui l’idea di cercare di avvicinare i due mondi: vediamo un esempio concreto.

Ho il piacere di scrivere questo approfondimento insieme a Marco Barlafante, direttore generale del fondo pensione PrevAer (Fondo Pensione complementare per i lavoratori del trasporto Aereo). PrevAer – grazie anche alla costante attività e interesse messo in campo da Marco – ha ormai da alcuni anni attivato l’investimento diretto in fondi alternativi e, nel settore della previdenza, sta diventando un punto di riferimento importante.

Ad oggi il commitment complessivo del Fondo negli alternativi è di poco superiore al 5% diversificato tra fondi di private debt e infrastrutturali. Un percorso che è stato possibile solo dopo aver affrontato e superato con successo le iniziali difficoltà e diffidenze tra i due mondi che, inizialmente, si parlavano poco e, quando lo facevano, ciò avveniva con molto diffidenza.

“La novità spesso spaventa poiché presenta incognite e criticità da affrontare e risolvere ricercando soluzioni mai praticate in precedenza, ma se come accaduto nel nostro caso, entrambe le parti hanno obiettivi in comune tutto diventa più semplice”, evidenzia Marco. “Dopo una fase iniziale dove è stato molto difficile farci conoscere e svelare i nostri punti di forza sui quali abbiamo costruito nel tempo il nostro modello finanziario, ossia trasparenza e bassi costi di gestione, abbiamo trovato un feeling con i rappresentanti dei Fondi Alternativi da noi sottoscritti che ci ha consentito:

  • di affrontare la due diligence preliminare con un set informativo personalizzato e con documentazione tradotta in italiano;
  • di risolvere l’importante questione legata alle differenti tempistiche di valorizzazione tra il nostro Fondo e quello dei FIA, attraverso la predisposizione mensile di stime del valore NAV;
  • di concordare un set informativo aggiuntivo necessario per le attività di controllo finanziario periodico e per gli adempimenti informativi nei confronti dell’Organo di Vigilanza.”

Marco si sofferma, in particolare su quest’ultimo punto per sottolineare “la grande disponibilità da parte dei Fondi Alternativi nel fornirci il lough through dei FIA, con cadenza trimestrale e con tracciati Covip; caso emblematico è quello di un Fondo di Fondi private debt che ci comunica addirittura i sottostanti dei Fondi in cui investono”.

Il consolidarsi di casi simili porta alla definizione di best-practice di settore: “Un’esperienza positiva” – conclude il direttore – “che spero possa essere di buon auspicio per un sodalizio sempre più significativo tra l’industria dei FIA e i Fondi Pensione che, per le loro caratteristiche di investitori di medio/lungo periodo, non può che realizzarsi al più presto.”

Non è un caso quindi che negli ultimi tempi il settore degli investitori istituzionali e dei fondi pensione, in particolare, si stia affacciando con sempre maggiore interesse e curiosità agli investimenti alternativi.

Stando a quanto emerge dalle ultime conferenze a cui ho partecipato, l’interesse è reciproco: molti player (anche a seguito della dinamica politica del nostro Paese, non oggetto di commento in questa sede) registrano delle difficoltà a raccogliere capitali fuori dall’Italia perciò l’importanza di coinvolgere investitori “interni” nella raccolta di capitali è sempre maggiore. In questo senso le due parti devono trovare un linguaggio il più possibile comune e, spesso, le soluzioni necessarie a risolvere i problemi richiedono di uscire dalla tradizionale impostazione che entrambi i soggetti (investitore ed investito) sono soliti adottare; ritengo che questo sia un forte valore aggiunto utile a sviluppare in termini di competenze, conoscenze e innovazione il mercato italiano.

Nell’ispirazione delle citazioni che ultimamente mi sta appassionando (prometto che smetto al più presto) oggi chiudo con una frase significativa, anche in questo ambito, di Nelson Mandela “Se parli a una persona in una lingua che capisce, questo gli va nella mente. Se parli a una persona nella sua lingua, questo gli va nel cuore”.

 

 

*Cfo di un fondo pensione negoziale

Questo articolo fa parte del blog “Serve del catch up”, leggilo qui. 

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