Fortune incorona Barra e Berlusconi fra le manager più potenti d’Europa
Più in alto di tre posizioni rispetto alla precedente edizione, Ornella Barra (nella foto), executive vice president di Walgreens Boots Alliance e consigliere di Generali, è la quinta fra le 25 donne più potenti dell’area Emea secondo la celebre classifica di Fortune 2015. Per trovare la seconda, e ultima, italiana bisogna scendere al ventiduesimo posto, occupato da Marina Berlusconi.
Come spiega Fotune, «le responsabilità di Barra sono aumentate significativamente dopo la creazione di Walgreens Boots Alliance nel Dicembre 2014», il suo ruolo nella nuova società, che ha 370 mila dipendenti, una capitalizzazione di Borsa di 96 miliardi di dollari ed è guidata dal partner della manager, Stefano Pessina, è «impressionante» per la rivista. Guida il settore di ingrosso farmaceutico, attivo in 19 Paesi, con una rete di 200.000 farmacie, come pure il retail internazionale.
Dal canto suo, invece, Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e Mondadori, è l’unica manager alla guida di un gruppo italiano inserita nel ranking. Quarantanove anni, due figli, alla guida di Fininvest dal 2005 e di Mondadori dal 2003, oltre che membro del cda di Mediaset, Berlusconi è stata presente ininterrottamente nella classifica dal 2001 al 2013.
Come segnala Fortune, la figlia dell’ex-premier Silvio Berlusconi «ha riportato la holding di famiglia Fininvest all’utile lo scorso anno dopo due anni di perdite. Lo ha fatto in parte vendendo il 7,8% di Mediaset e sostituendo il ceo della Mondadori, dove sta puntando a un’aggressiva trasformazione digitale. Nelle carte quest’anno, anche la vendita del 48% del Milan».
In cima alla graduatoria di Fortune resta la 54enne Ana Botin, presidente del Banco Santander, prima banca della zona euro. «Botin non ha perso tempo nel trasformare il Santander secondo il suo stile da quando ne è diventata presidente dopo la morte del padre. Gli utili del gruppo sono saliti del 33% nel 2014», riporta la rivista.
Sul podio europeo figurano anche Alison Cooper dell’inglese Imperial Tobacco e la svedese Annika Falkengren del gruppo SEB.