Garofalo Health Care con Lazard va in Borsa, Peninsula investe 27 milioni

La società delle cliniche Garofalo Health Care si prepara a sbarcare in Borsa, sfidando le turbolenze che in questo momento colpiscono il mercato e l’Italia. La società, affiancata da Lazard, ha infatti presentato la domanda di ammissione a quotazione delle proprie azioni ordinarie sull’Mta di Borsa Italiana.

L’offerta, integralmente in aumento di capitale, riguarda il 25% del capitale sociale più l’opzione greenshoe per un ulteriore 10%. Il prezzo è compreso in una forchetta che va da 3,34 a massimi 3,67 euro per azione, per una valorizzazione della società compresa tra i 200 e i 220 milioni di euro.

A spingere verso il successo l’ipo è la presenza di un importante anchor investor cioè Peninsula Capital, fondo di private equity guidato in Italia da Nicola Colavito (nella foto), che investirà 27,3 milioni.

Il gruppo sanitario Garofalo, oggi uno dei primi tra i privati nel settore sanitario italiano, è stato fondato negli anni ’70 dal chirurgo Raffaele Garofalo. Oggi il gruppo romano controlla 18 cliniche tra Piemonte, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria e Lazio e nel 2017 ha registrato ricavi per oltre 150 milioni di euro, con un ebitda da 27 milioni. Con queste nuove risorse provenienti dalla quotazione punta a crescere, anche per linee esterne.

L’inizio delle negoziazioni delle azioni della Società sul Mta è atteso per il 9 novembre prossimo.

Nell’operazione Credit Suisse ed Equita Sim – che è anche sponsor – agiscono in qualità di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner. Per l’advisor finanziario Lazard hanno lavorato Massimo Pappone, Alessandro Foschi, Lorenzo Ruggeri e Giorgio Passerini.

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