M&A globale al giro di boa? Non in Europa

Dopo due anni di grande attivismo, il mercato globale dell’m&a sembra arrivato al giro di boa. Per la prima volta per il quarto trimestre consecutivo, stando infatti alle ultime rilevazioni del Willis Towers Watson’s Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM), il settore è calato a libello globale.

 

Ma ciò non vale per l’Europa. Come spiega Andrea Scaffidi, senior consultant e head of flexible benefits, l’Ue «è stata l’unica regione con una performance in crescita rispetto all’Index nell’ultimo trimestre». Ciò potrebbe essere dovuto in parte alla relativa stabilità del Vecchio Continente in un momento in cui altre regioni del mondo sono afflitte da guerre commerciali incombenti, obblighi normativi e tensioni geopolitiche.

 

Guardando la performance del valore azionario, gli acquirenti europei sono in controtendenza rispetto al calo globale grazie a una performance positiva che ha superato l’indice regionale del 2,88%. Un risultato ottenuto nonostante fossero frenati dagli acquirenti del Regno Unito, che hanno chiuso il trimestre in calo del 2,66% rispetto al proprio indice.

In contrasto con gli scarsi risultati degli acquirenti britannici, le scalate alle aziende del Regno Unito da parte di operatori stranieri hanno registrato un andamento positivo per tre trimestri di seguito, compreso l’ultimo in cui hanno superato l’indice regionale del 17%.

 

In generale, gli acquirenti in Nord America sono risultati in calo dell’1,9% mentre la performance delle aziende dell’Asia-Pacifico è stata la peggiore di tutte, con un calo del 7,8%, chiudendo in negativo il settimo trimestre consecutivo.

 

Prendendo in considerazione come arco temporale gli ultimi tre anni, gli acquirenti europei sono in testa grazie alla costante performance positiva negli ultimi sei trimestri (6,6%), seguiti dalle aziende dell’Asia-Pacifico e del Nord America, che hanno registrato una performance complessivamente positiva nello stesso periodo (4,3% e 0,4%).

 

«I mercati finanziari restano solidi, gli operatori europei mantengono buone performance e i dati di lungo periodo dimostrano che le aziende attive sul mercato m&a ottengono sempre performance migliori di quelle che si tengono alla larga dalle operazioni», ha aggiunto Scaffidi.

 

Questo articolo è tratto dalla rubrica Follow the Money presente sulla rivista MAG. Scarica qui l’ultimo numero

Noemi

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