Leonardo verso contratto in Egitto da 1 miliardo di euro

di massimo gaia

Secondo quanto risulta a Financecommunity.it, Leonardo, tramite la divisione Helicopters, si è aggiudicata la gara per la fornitura di una ventina di elicotteri AW149 alla marina egiziana. Un contratto importante, che dovrebbe entrare nel paniere del gruppo guidato da Alessandro Profumo (nella foto) nonostante le note tensioni diplomatiche tra Roma e Il Cairo sul caso Regeni.

Secondo quanto risulta a Financecommunity.it, il controvalore della commessa – che riguarda una ventina di velivoli – si aggira attorno a 1 miliardo di euro. Ma, non essendo stata ancora aggiudicata ufficialmente la gara e stilato il contratto definitivo, l’ammontare resta incerto.

Un contratto significativo, perché consentirebbe a Leonardo, ottenuto un secondo cliente dopo la Thailandia, di procedere con la vera e propria commercializzazione del modello AW149, che ha cominciato a volare dieci anni fa e che sinora è risultante sconfitto in diverse gare.

Il gruppo Leonardo non ha commentato le indiscrezioni.

Sino a pochi mesi or sono, l’ottenimento del contratto con la marina egiziana, che utilizzerà gli elicotteri in compiti di assalto anfibio, utility e search and rescue (Sar), pareva improbabile per via dei rapporti tesi dopo l’omicidio di Giulio Regeni, il dottorando ucciso al Cairo tra gennaio e febbraio 2016.

Stando a quanto rivelato da diverse fonti a Financecommunity.it, un ruolo di primo piano nello sblocco della commessa lo avrebbe svolto Francesco Giorgetti, fratello di Giancarlo, ovvero del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, braccio destro del vice premier leghista Matteo Salvini. Francesco Giorgetti lavora a Cascina Costa di Samarate, negli uffici di Leonardo Helicopters, come campaign manager-international government sales.

Le indiscrezioni sull’aggiudicazione del contratto non sono nuove: dall’Africa erano rimbalzate delle voci verso la fine di aprile (proprio nei giorni in cui la Camera votava l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla morte di Regeni, il 30 aprile). Ma in Italia, con l’eccezione di qualche testata specializzata, sono passate sotto silenzio. Nel frattempo, i manager di Leonardo Helicopters hanno lavorato per definirne i dettagli.

Forse qualche rumour ulteriore potrebbe emergere nel corso dell’Air Show di Le Bourget, che comincia oggi e terminerà il 23 giugno.

Il dialogo tra la divisione guidata da Gian Piero Cutillo e Il Cairo risale a diverso tempo fa. È il 30 gennaio 2018, infatti, quando, a Vergiate (Varese), il management guidato da Profumo presenta il nuovo piano industriale. Il cuore della presentazione riguarda le prospettive di Leonardo Helicopters, la divisione che ha pesato sui conti del gruppo nel 2017. Cutillo indica la strada per risollevare la testa. A Vergiate, il chief commercial officer, Lorenzo Mariani, parla dei paesi da cui Leonardo si attende di ottenere contratti “da oltre 1 miliardo ciascuno”: Algeria, Qatar, Kuwait, Egitto, Polonia, Pakistan, Malaysia e Arabia Saudita.

Le elezioni politiche della primavera del 2018, però, portano al governo la coppia M5s-Lega e Leonardo, come tutte le aziende a controllo pubblico, entra in fibrillazione, stretta fra l’ortodossia grillina e il pragmatismo del Carroccio, che è molto sensibile alle vicende dell‘ex Agusta Westland. Gli stabilimenti e gli uffici della divisione elicotteri, infatti, si trovano in un territorio che per il partito guidato da Salvini ha un peso specifico notevole. In provincia di Varese la Lega è nata. E da qui, oltre a Umberto Bossi, provengono alcuni degli uomini che hanno segnato la storia (Roberto Maroni) e l’attualità della Lega (Attilio Fontana). La provincia di Varese è il bacino elettorale di Giancarlo Giorgetti, nato a Cazzago Brebbia.

Noemi

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