Melegatti passa alla famiglia Spezzapria di Forgital
Il futuro di Melegatti, storica azienda veronese che nel 1894 ha brevettato il pandoro e che a maggio era stata dichiarata fallita dal tribunale, passa per la famiglia di imprenditori vicentini Spezzapria.
Sono loro infatti che attraverso la newco Sominor, che fa capo a Giacomo Spezzapria, figlio dell’imprenditore Roberto Spezzapria, ha acquisito l’azienda presentando ai curatori fallimentari un’offerta da 13,5 milioni di euro per rilevare sia lo stabilimento di San Giovanni Lupatoto che produce il pandoro, sia la dolciaria Nuova Marelli di San Martino Buon Albergo. Ora ci sono 40 giorni di tempo per effettuare il pagamento.
La famiglia Spezzapria controlla Forgital, azienda che produce laminati per il settore aeronautico partecipata da Fondo Italiano d’Investimento, oltre a essere presente nel settore alimentare con le società di packaging Eriplast e Fucine Film.
Ora gli imprenditori hanno 40 giorni di tempo per effettuare il pagamento, quindi il tribunale di Verona procederà alla cancellazione dei gravami ipotecari e ci sarà la firma del passaggio di proprietà.
L’obiettivo, secondo quanto ha indicato la nuova proprietà ai commissari, è quello di ripartire subito con la produzione e riuscire a procedere con la vendita già per questo Natale.
Melegatti è stata dichiarata fallita dal tribunale di Verona il 29 maggio scorso, schiacciata da un debito stimato in circa 50 milioni di euro a fronte di 55,1 milioni di euro di ricavi consolidati al 2015, 2,17 milioni di ebitda (da 1,65 milioni dell’anno precedente). L’azienda, con 350 tra dipendenti e lavoratori stagionali, a novembre aveva presentato domanda di concordato preventivo in bianco, procedura che dava tempo alla società di trovare una soluzione alla sua crisi. Nel frattempo, si era riusciti a portare avanti la produzione del pandoro per la stagione natalizia grazie all’intervento del fondo maltese Abalone. Mosse che però non sono state sufficienti.
Così era partita la gara tra gli operatori interessati al salvataggio di Melegatti, tra i quali Hausbrandt, la storica azienda trevigiana del caffè e il fondo maltese Open Capital gestito da Abalone Asset management a cui si era affiancata anche Dal Colle Industria Dolciaria, ma senza , mentre il tribunale non ha ritenuto opportuno valutare il piano di salvataggio da 20 milioni di euro arrivata poche ore prima dell’udienza da parte del fondo di turnaround Usa DE Shaw.