Mind, il quartiere che pensa

Sarà il quartiere della scienza, il cervello (verde) di Milano. Milano Innovaton District (Mind) sta sorgendo nell’area dove nel 2015 si trovava Expo, mettendo in cantiere investimenti pubblici e privati per 5 miliardi di euro. Sarà un ponte tra la Fiera e il neonato quartiere di Cascina Merlata (ne abbiamo parlato nel numero 135 di MAG). Anche simbolicamente Mind unirà Milano e Rho, perché, in effetti, il cervello del capoluogo lombardo sorgerà attorno ai confini amministrativi che fanno riferimento a Palazzo Marino, ulteriore riprova della tendenza di Milano a inglobare di fatto pezzi di territorio, seguendo soprattutto il tracciato delle linee della metropolitana.

Mind avrà un mix di destinazioni d’uso, funzioni, infrastrutture e servizi ad alta densità: differenti forme residenziali (social housing, studentati, senior living, build-to-rent e residenze libere), direzionali, commerciali e di ristorazione, ricezione, spazi per il co-working, laboratori, incubatori e acceleratori d’impresa, insieme ad altre funzioni di intrattenimento, cultura, sport e tempo libero.

Il masterplan firmato da Carlo Ratti prevede che tutti gli edifici abbiano un piano terra comune (common ground), aperto ai diversi usi. La filosofia è creare spazi ibridi, tecnologicamente avanzati e aperti all’innovazione, per la comunità, che dovranno facilitare l’aggregazione sociale e le interazioni.

Innovazione e sostenibilità sono i driver di Mind, così come lo sono di ogni progetto di sviluppo immobiliare che abbiamo visto nel corso del nostro viaggio tra i cantieri milanesi. In quanto distretto dell’innovazione, Mind si prefigge l’obiettivo di essere l’incarnazione delle tendenze economiche, culturali e urbane.

Stefano Minini, executive advisor di Lendlease e Mind project coordinator, sul tema della sostenibilità è tranchant: «Come gruppo ci siamo uniformati totalmente ai principi degli Accordi di Parigi sulla riduzione delle emissioni di CO2 e su questo progetto puntiamo a creare partnership solo con aziende, fornitori, appaltatori, incubatori e altri soggetti in linea con questa filosofia, ovvero net zero carbon entro il 2025».

 

AMPLIFICATORE DI RICERCA E SVILUPPO
Igor De Biasio, amministratore delegato di Arexpo (vedi box), non ha dubbi: «Quello che si sta realizzando a Mind è un distretto dell’innovazione che non ha pari in Italia e ha pochissimi emuli in Europa, per le dimensioni e per le verticali su cui stiamo realizzando il progetto».

Nell’arco di un decennio, attorno al 2030, secondo le previsioni di Arexpo, quest’area diventerà territorio di transito di circa 70mila persone al giorno tra studenti, medici, ricercatori e lavoratori delle aziende che metteranno qui radici. Ma i primi abitanti del nuovo quartiere sono attesi nei prossimi mesi, quando aprirà il Mind Village (a partire dal padiglione di Intesa Sanpaolo). Si tratta di un avamposto dei circa cento soggetti (aziende, incubatori, società di promozione del business) che hanno siglato con Lendlease un’intesa per progetti di innovazione (Federated Innovation Model) su due filoni principali: smart city (Cities of the Future) e scienze della vita (Future of Health). L’idea è…

 

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Noemi

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