Nasce ufficialmente Mediobanca Private Banking
Mediobanca chiude definitivamente il suo capitolo di pura banca d’investimento, nodo centrale delle relazioni fra imprenditori, finanzieri e politici, per aprirsi ai servizi di private banking. Nasce infatti Mediobanca Private Banking, il nuovo brand al servizio della clientela High Net Worth Individual (HNWI, con almeno 5 milioni di ricchezza mobiliare) derivante dalla fusione per incorporazione in Mediobanca della controllata al 100% Banca Esperia, joint venture del risparmio gestito creata oltre quindici anni fa con Mediolanum e acquisita integralmente lo scorso aprile (leggi qui la notizia).
L’operazione è coerente con la strategia del piano 2016-19 che prevede lo sviluppo del Wealth Management e dei servizi di gestione del risparmio di fascia alta come leva per la crescita nelle attività bancarie altamente specializzate, capaci di apportare al gruppo una base commissionale ricorrente a fronte di un basso assorbimento di capitale.
Alla guida di Mediobanca Private Banking, composta oggi da circa 90 banker e con in pancia 19 miliardi di asset, è stato chiamato, come anticipato da financecommunity.it nel giugno scorso (leggi qui la notizia), Angelo Viganò (nella foto), che assume l’incarico di responsabile della divisione. Viganò, manager con esperienza nel private banking maturata in banche italiane e internazionali, è entrato in Banca Esperia nel 2009 ricoprendo negli anni incarichi di responsabilità crescente – da ultima quella di responsabile dei Key Clients.
“In Italia il private banking ha ancora ampi margini di crescita in termini sia di potenziale servito, sia di qualità e spettro dei servizi offerti – ha commentato Viganò -. Con Mediobanca Private Banking intendiamo diventare la Private & Investment Bank Italiana di riferimento. I nostri clienti sono infatti per la maggior parte imprenditori. Per questo intendiamo sviluppare tutte le possibili sinergie con la divisione Corporate & Investment di gruppo garantendo alla nostra clientela di beneficiare dell’expertise di Mediobanca anche nel m&a advisory così come nel debt e equity capital market” come “primo modello operativo di private & investment bank sul mercato italiano”.
Inoltre, con l’incorporazione di Banca Esperia in Mediobanca, Duemme SGR (già controllata al 100% da Banca Esperia) viene ridenominata in Mediobanca SGR e guidata da Emilio Franco, manager di esperienza nel settore dell’asset management, per la valorizzazione e lo sviluppo della nostra offerta in ambito investimenti con particolare attenzione su nuove competenze e nuovi prodotti.
L’intenzione del gruppo, ha aggiunto il direttore generale di Mediobanca Francesco Saverio Vinci, “è di trasferire nel mondo del Wealth Management quelli che da sempre sono i valori fondanti di Mediobanca: capacità di coniugare innovazione e tradizione nonché un approccio di lungo termine con soluzioni dedicate alle esigenze specifiche dei propri clienti”.
Per il dg “la creazione del brand Mediobanca Private Banking mette un nuovo importante tassello nel presidio della fascia alta di mercato (e di family office), già presidiata all’estero con Compagnie Monégasque de Banque e nei servizi fiduciari con Spafid, e rappresenta l’opportunità di dare vita a un servizio unico nel private & investment banking in grado di mettere le forti competenze corporate di Mediobanca al servizio dei clienti private”.
Attualmente i ricavi da commissione prodotti dall’area wealth management — presidiata all’estero con Compagnie Monégasque de Banque e nei servizi fiduciari con Spafid, oltre che da Esperia — pesano per il 30% sull’attività del gruppo, ma si punta ad arrivare oltre il 40%, in linea con il piano industriale elaborato dal ceo Alberto Nagel che vuole rafforzare l’ala delle commissioni nel conto economico della banca, bilanciando così il peso delle attività a più intenso utilizzo di capitale e meno ricorrenti come l’investment banking e il trading.