Nove banche nel rifinanziamento da 560 milioni di Onorato Armatori

In un’operazione «particolarmente articolata», come l’hanno definta Marco Bariletti, cfo della società, e Luciana Russo, responsabile finanza e investor relator, Onorato Armatori ha ufficialmente concluso il rifinanziamento da 560 milioni di euro.

L’operazione si è articolata in due distinte manovre: un’emissione di un prestito obbligazionario (senior secured) di 300 milioni rivolto, attraverso un collocamento privato, a investitori finanziari internazionali, con scadenza 2023, cedola al 7,75% (i titoli saranno quotati sulla Luxembourg stock exchange) e l’erogazione di un finanziamento garantito di 200 milioni, con scadenza 2021.

L’emissione  high yield è stata la prima in Europa da parte di un emittente italiano nel 2016. Le banche Goldman Sachs, J.P. Morgan Securities, UniCredit Bank AG, Banca IMI, Banca Akros e Jefferies hanno agito in qualità di initial purchasers, UniCredit quale security agent e Citibank London Branch quale trustee.  Quando al finanziamento, il pool di banche coinvolto ha incluso J.P. Morgan, Goldman Sachs International e UniCredit S.p.A. quali mandated lead arrangers, global coordinators e bookrunners, Banca IMI e Banca Popolare di Milano quali mandated lead arrangers e bookrunners, e Banca Monte dei Paschi di Siena quale mandated lead arranger. UniCredit ha agito quale banca agente, security agent e issuing bank.  

Il gruppo ha ottenuto inoltre una linea di credito revolving garantita, per elasticità di cassa, di 60 milioni, che porta l’ammontare complessivo del finanziamento in pool a 260 milioni.

I proventi dell’intera operazione serviranno a rifinanziare il debito (che ammontava a circa 500 milioni) del gruppo guidato da Vincenzo Onorato (nella foto) e delle sue controllate Moby e Tirrenia Cin nonché, tramite la distribuzione di una riserva di capitale da parte di Onorato Armatori, il debito della holding Ale Uno che possiede il 100% della Onorato Armatori.

«Siamo particolarmente fieri – ha detto Bariletti – di questa operazione che non ci è stata suggerita dalle banche ma è stata pensata da noi: la sua struttura complessiva è tra le più innovative mai realizzate da una realtà italiana. Per la prima volta siamo andati in Europa, con un road show che ha toccato, oltre Milano, Londra, Parigi e Francoforte, e abbiamo raccolto 300 milioni da investitori europei, più 260 milioni dalle banche».

 La complessità dell’impianto, aggiunge Russo, «con cui si rifinanziano più società (Moby, Tirrenia e Onorato Armatori, ndr), ha comportato la concessione di garanzie incrociate per tutte e tre e il coinvolgimento di più società di revisione. Ha poi aggiunto difficoltà l’andamento volatile dei mercati».

 

Noemi

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