Nuova brand identity, via a Wepartner

Nuova organizzazione. Profilo in evoluzione. Nuova brand identity. L’advisory firm indipendente, Partners, comincia un nuovo capitolo della sua storia. 
Fondata nel 2006 da Angelo Provasoli e Guido Corbetta, questa realtà è arrivata a contare su un team di 50 professionisti sotto la guida dell’amministratore delegato Guido Rivolta (nella foto).
MAG ha incontrato Rivolta, a un anno dall’inizio del suo mandato, proprio per discutere tutte le novità avviate a giugno a cominciare dal nuovo nome: Wepartner.

Ingegner Rivolta, che bilancio fa del suo primo anno?
Sicuramente è stato un anno positivo, intenso e inaspettato. Partners, da oggi Wepartner, è un’organizzazione unica nel suo genere, che nasce dall’unione di accademici professionisti esperti nei settori dei servizi professionali, del family business e della consulenza finanziaria. Nomi illustri come Angelo Provasoli, Guido Corbetta, Pietro Mazzola, Alessandro Cortesi, Lorenzo Pozza, Massimiliano Nova ne sono i soci fondatori e Michele Preda ne è il Presidente. 

Perché il nuovo nome?
La scelta del nome e del pay-off “Partners – Consulenti Professionisti Associati” nel 2006, anno di fondazione della società, era stata dettata proprio dalla volontà di dare espressione a quelle radici. L’anima della società si è però trasformata negli anni, una trasformazione consolidatasi con il mio ingresso che aveva e ha un duplice obiettivo: da un lato allargare e rafforzare i servizi nel settore dell’advisory finanziaria e, dall’altro, accompagnare il passaggio da associazione di professionisti, tipica degli studi associati, a una “One Company” in cui i team lavorano in modo sinergico e cross-funzionale tra le 3 aree di attività per fornire un servizio completo di consulenza d’impresa. Inoltre, sto lavorando per integrare sempre più in Wepartner le competenze in ambito ESG, sia in termini di sostenibilità che in termini di governance, sfruttando anche la mia precedente esperienza in questo ambito.

Quindi?
Siamo soddisfatti del bilancio di questo primo anno, non solo in termini di risultati e crescita rispetto al 2019 ma soprattutto perchè, assieme a tutto il team, abbiamo rafforzato l’organizzazione e messo le basi per un percorso di sviluppo nel lungo periodo. È dalla necessità di rappresentare questa evoluzione e di identificarci in un naming più rappresentativo della nostra realtà che nasce Wepartner. 

Che impatto sta avendo l’emergenza Covid sulla consulenza?
Pochi mesi dopo il mio ingresso ci siamo trovati in pieno lockdown: la pandemia ha parzialmente modificato il nostro modo di lavorare, soprattutto con riferimento alle attività che prevedono la presenza dei consulenti presso i clienti: abbiamo sperimentato un lungo periodo di lavoro a distanza, che è stato comunque proficuo ed efficace sia in termini di relazione con i clienti sia di organizzazione dei team di lavoro, riuscendo a ridurre i tempi di reazione e a condividere decisioni molto rapidamente.

La crisi è diventata anche un’opportunità…
L’utilizzo diffuso di strumenti “virtuali” ci ha consentito di intensificare i momenti di condivisone ai vari livelli dell’organizzazione, a fare squadra e a infondere e rafforzare il concetto di one company. Sebbene le incertezze legate alla pandemia abbiano anche rallentato alcune attività e in parte modificato le esigenze dei clienti, grazie alla nostra presenza su differenti aree di business e alle competenze trasversali del team, siamo riusciti a cogliere le opportunità che questo contesto di incertezza ha generato, come, ad esempio, quelle legate alla ricerca di finanza (decreto liquidità) o ai bilanci aziendali (decreto rivalutazione intangibili e approfondimenti sul going concern). Questo ci ha consentito di rimanere a fianco e di supporto ai nostri clienti e ha avuto un impatto positivo sulle performance della nostra società, con ricavi decisamente in crescita rispetto all’anno precedente e addirittura maggiori rispetto alle previsioni.

Che ruolo ha una realtà come Partners in un mercato dove gli studi legali allargano il loro raggio d’azione alla consulenza strategica, le big 4 offrono servizi multidisciplinari sempre più trasversali e l’advisory finanziaria diventa sempre più sfaccettata e complessa?
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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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