Oxy e Credito Fondiario rilanciano Manuli Stretch
Oxy Capital e Credito Fondiario chiudono l’operazione di messa in sicurezza dei conti del Gruppo Manuli Stretch, società attiva nella produzione di imballaggi flessibili in polipropilene per uso industriale e distributore globale di packaging.
L’azienda si trovava in una situazione di tensione finanziaria a causa di 55 milioni di euro di debiti verso il sistema bancario (posizione finanziaria netta di 47 milioni a fine 2017) a fronte di un ebitda consolidato di 9 milioni per 280 milioni di ricavi lo scorso anno.
Nel dettaglio, la famiglia di Sandro Manuli avrebbe ceduto l’80% del capitale sociale al fondo guidato da Stefano Visalli (nella foto) mantenendo una quota di minoranza pari al 20% e una compartecipazione all’esito dell’operazione. A valle della nuova operazione la società cambia nome in Gruppo M Stretch.
Contestualmente Credito Fondiario ha erogato alla società un nuovo finanziamento super-senior da 12 milioni, con l’obiettivo di supportare il gruppo con nuove risorse per la realizzazione del piano industriale che prevede un riequilibrio del fatturato a favore delle produzioni a più alta marginalità, in modo tale da arrivare a fine piano con ricavi in linea con quelli attuali, ma con un ebitda a quota 13,4 milioni.
Dal canto loro, le banche finanziatrici, tra le quali Intesa Sanpaolo, hanno accettato di concorrere all’operazione di salvataggio consolidando il loro indebitamento e riformulare le condizioni in modo da condividere il progetto di rilancio e la successiva valorizzazione dell’azienda per recuperare il credito al raggiungimento degli obiettivi del piano di rilancio a fine 2022. Solo Unicredit e Mps sembrano invece aver preferito cedere il loro credito a Oxy.