Prelios e Akros lanciano la loro bad bank

Mentre il governo italiano e la Commissione europea stanno ancora discutendo su come fare la «bad bank» di sistema, ci pensano gli istituti privati a organizzarsi per far fronte all’emergenza non performing loans.

È il caso di Prelios Credit Servicing che assieme a Banca Akros, in qualità di arranger, ha lanciato la propria piattaforma aperta per la cartolarizzazione dei crediti in sofferenza da parte delle banche italiane. Si tratta di un “programma multiseller non performing loan”, che a oggi conta l’adesione di sei istituti di credito italiani, e consiste nella cartolarizzazione dei crediti deteriorati, In particolare, è prevista l’emissione di due classi di titoli fra loro subordinate e a sottoscriverli sono il fondo specializzato statunitense Christofferson Robb & Company, per la classe junior, e le stesse banche cedenti (tra le quali ci sarebbero alcune Popolari come Bpm) per i titoli senior. 

L’operazione avrebbe la forma di programma aperto, in modo da consentire ulteriori cessioni di crediti sia da parte delle sei banche che hanno partecipato al suo avvio, sia da qualsiasi altra banca residente in Italia disponibile ad aderire. Il veicolo multiseller Npl potrà infatti acquistare, grazie a una procedura standardizzata, crediti in sofferenza fino a 5 miliardi di euro di valore lordo contabile da qualsiasi banca interessata a cedere portafogli di crediti, sia ipotecari sia chirografi.

Oggetto della cartolarizzaizone saranno principalmentecrediti in gran parte immobiliari di natura ipotecaria, sia residenziale sia commerciale, che rappresentano circa il 45 per cento dei 200 miliardi di euro di Npl delle banche italiane, cioè più o meno 90 miliardi di euro.

L’obiettivo finale  della “bad bank” studiata da Prelios Credit Servicing, società guidata dall’amministratore delegato Riccardo Serrini (nella foto), da Banca Akros e dall’investitore internazionale Christofferson Robb & Company è quello di fornire con la propria piattaforma alle banche italiane una soluzione per una riduzione del proprio stock di crediti in sofferenza.

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