#PrivateForFuture: anche la finanza si attivi per salvaguardare l’ambiente

*di nicola barbiero

 

Nel giorno del #FridayForFuture siamo chiamati a prenderci una pausa delle normali attività che nella vita di tutti i giorni ci assorbono quotidianamente e pensare, per un istante, al nostro futuro: cosa può fare ciascuno di noi per cambiare il corso degli eventi?

Per oggi, quindi, in questo blog non parleremo degli aspetti della due diligence, di IRR, di benchmark ma di un tema che non può non interessarci ed essere nei pensieri di ognuno di noi, ma di cui troppo spesso ci dimentichiamo: il futuro.

La sensibilità sul tema del cambiamento climatico sta via via aumentando, ne è un esempio proprio la manifestazione che si tiene oggi in tutto il mondo, anche in Italia, tuttavia ancora molti si fermano alla domanda: cosa posso fare per cambiare le cose? Credendo che le scelte del nostro quotidiano non abbiano alcun impatto, siamo tentati di pensare che non si possa fare nulla ma così non è! Sia chiaro, nessuno può farcela da solo. Da oggi però sappiamo che siamo uniti su questo tema e che se ognuno fa la sua parte la macchina del cambiamento si mette in moto e prende velocità.

Quindi, anche per noi, è giunto il momento di fare la nostra parte: gli operatori attivi nel settore della finanza, tutti, hanno una responsabilità importante e ciascuno può (e a questo punto deve) dare il suo contributo attivo. Va dato atto che i maggiori investitori istituzionali a livello internazionale stanno giocando un ruolo attivo grazie a una scelta sempre più attenta degli investimenti: elementi ambientali, sociali e di governance (ESG) ricoprono un peso crescente nella “check list” degli analisti e dei comitati.

Chi vuole attirare l’attenzione, e quindi capitale, da questo particolare tipo di investitore, quindi, non può più prescindere dall’avere a sua volta un forte commitment sui valori ESG che vada a permeare le scelte di investimento; ma non basta, si deve fare di più. Il valore aggiunto atteso da un investimento nei mercati private va ben oltre e può offrire elementi/procedure diverse rispetto a quelle attese dai tradizionali mercati pubblic.

I gestori hanno la possibilità di avere un contatto estremamente diretto con l’oggetto del proprio investimento e, anche attraverso le loro scelte, passa la strategia delle aziende nella definizione dell’impatto ambientale, sociale e di governo del proprio business. Ancora più diretto il filo che lega manager e target nei settori del real estate o delle infrastrutture.

Agli investitori istituzionali un compito diverso: il dovere di trasmettere ai rispettivi associati/partecipanti il valore creato dalle scelte di investimento. Non più e non solo attraverso le consuete metriche di rischio/rendimento ma permettendo una visione complessiva considerando l’impatto sul futuro sociale, ambientale e di governo. Un’opportunità da cogliere per poter trasmettere a tutti l’importanza di questo tipo di visione; la mia pensione, la mia assicurazione, i miei investimenti devono essere sostenibili nel lungo periodo anche rinunciando a qualche punto di rendimento che, altrimenti, rischia di essere solo velleitario. Una sfida all’essere coerenti: come si può parlare di investitore di lungo periodo se il lungo periodo non ci sarà?

Il #FridayForFuture è un’occasione da prendere e trasformare in #PrivateForFuture, con investitori e gestori insieme per poter creare il futuro di ognuno di noi. Parafrasando una celebre frase: a tutti dovrebbe interessare molto il futuro perché è lì che passeremo il resto della nostra vita.

 

 

*Cfo di un fondo pensione negoziale

Questo articolo fa parte del blog “Serve del catch up”, leggilo qui.

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