Sace Simest lancia il portale a misura di pmi. L’export diventa più facile

Un ecosistema digitale costruito a misura delle piccole e medie imprese. E’ sacesimest.it, il nuovo portale unico del polo dell’export e dell’internazionalizzazione, presentato a Milano dai vertici di Sace Simest.

Aprendo l’evento, l’amministratore delegato Alessandro Decio (nella foto) ha snocciolato i numeri del gruppo relativi al 2918: risorse mobilitate per 28,586 miliardi, un peso del business pari all’1,1% del Pil, 200mila posti di lavoro creati, un utile netto di 129 milioni. Quindi, ha spiegato gli obiettivi del nuovo portale: “Migliorare l’awareness di Sace Simest, essere veloci e facili nell’erogazione dei servizi, lavorare sull’education delle imprese”. Tutto ciò attraverso “una piattaforma aperta”, ovvero aperta a prodotti e servizi di altri portali.

Antonio Frezza, responsabile marketing & innovation, Mariangela Siciliano, a capo dell’education to export, e Alessandro Terzulli, che guida l’ufficio studi, sono entrati nei dettagli delle possibilità offerte dal nuovo portale, soffermandosi soprattutto sul tema della gratuità dei contenuti e sulla semplicità di utilizzo.

Frezza ha detto che da gennaio Sace Simest ha venduto oltre 11.500 prodotti online. E che da luglio, quando il nuovo portale è stato lanciato, i visitatori sono stati oltre 100mila, con un tempo di permanenza superiore ai due minuti e mezzo.

A intervallare gli interventi dei manager di Sace Simest è stato Ignazio Rocco di Torrepadula, founder & ceo di Credimi, che ha posto l’accento sulle potenzialità di una partnership tra la fintech del credito e il gruppo guidato da Decio: “Il gioco”, ha affermato, “è far crescere a dismisura questo mercato, non farci concorrenza”.

Decio ha concluso ricordando come, con ogni probabilità, “l’export sarà il principale driver di crescita del Pil anche nei prossimi dieci anni”, invitando tutti a “uscire dal tema dell’accesso al credito e della presenza territoriale” e rispondere in concreto alle esigenze delle imprese. L’AD ha ricordato che una recrudescenza della guerra commerciale Usa-Cina potrebbe avere un impatto negativo sull’export italiano, ma le nostre imprese hanno già dimostrato di avere capacità di adattamento straordinarie. In questo senso, ha notato, “a volte essere piccoli significa essere più agili e capaci di cogliere le opportunità”. Decio, infine, ha confermato la previsione di una crescita dell’export italiano nel 2019 pari al 3,4-3,5%.

Noemi

SHARE