Salini Impregilo, passi avanti su Progetto Italia. Cambia offerta per Astaldi

Salini Impregilo modifica l’offerta per Astaldi alla luce dei passi avanti compiuti dal Progetto Italia.

Il cda di Salini Impregilo, si legge in un comunicato, “ha deliberato di trasmettere ad Astaldi una nuova lettera di offerta che consolida la precedente proposta del 13 febbraio e le successive integrazioni. L’offerta è condizionata, tra l’altro, al positivo esito della proposta concordataria di Astaldi, al conseguimento delle necessarie autorizzazioni antitrust, all’assenza di eventi che mettano a rischio la fattibilità del piano economico-finanziario di continuità di Astaldi e, da ultimo, alla sottoscrizione, entro l’1 agosto 2019, degli accordi vincolanti con Cdp Equity e gli istituti finanziatori a supporto della manovra finanziaria complessiva”.

Nell’operazione, come noto, sono al lavoro Lazard, con un team guidato dal deputy ceo Igino Beverini, Intermonte e Bcg per Cdp; Vitale, con Orlando Barucci, e BofA-Merrill Lynch, con Antonino Mattarella, per Salini Impregilo.

Houlihan Lokey – con un team composto da Matteo Manfredi (managing director), Pietro Braicovich (managing director), Chris Foley (managing director), Cristiano Cirulli (director), Matteo dalla Montà (vice president), Marco Mezzadri (associate) ed Emanuele Fabbri (analyst) – e Alvarez & Marsal, con un team guidato da Adriano Bianchi, agiscono al fianco delle banche.

Rothschild & Co., con un team composto da Alessio De Comite (partner); Lucia Pascucci (director); Vieri Betti Guaraldi (director); Douglas Banfi (assistant director) e Mattia Lombardo (analyst), ha invece affiancato Astaldi.

Con una nota, Astaldi ha confermato di aver ricevuto la proposta modificata.

La mossa di Salini Impregilo è conseguenza delle comfort letters inviate dai soggetti coinvolti in Progetto Italia. Intesa Sanpaolo, Unicredit, Sace, Bnp Paribas, Banco Bpm, Mps e Illimity (relativamente alla finanza per Astaldi) “hanno riaffermato il comune intento di proseguire le negoziazioni in corso per addivenire alla sottoscrizione di accordi vincolanti entro la fine del mese di luglio”.

Il comunicato di Salini Impregilo ricorda i pilastri di Progetto Italia, ovvero: l’esecuzione di un aumento del capitale sociale di Salini Impregilo di 600 milioni, assistito da un consorzio di garanzia per la parte riservata al mercato di circa 150 milioni; l’estensione delle scadenze relative al rimborso di taluni finanziamenti concessi da alcune banche a Salini Impregilo; la concessione a Salini Impregilo, subordinatamente all’ammissione di Astaldi al concordato, di una linea di credito per cassa per massimi 200 milioni, finalizzata, tra l’altro, a supportare le esigenze di cassa di Astaldi nel corso del periodo interinale anteriore all’omologa, mediante l’erogazione di finanza interinale prededucibile; la concessione da parte di alcuni degli istituti finanziatori ad Astaldi, subordinatamente l’ammissione al concordato, di una linea di credito per firma, anch’essa prededucibile, per complessivi 384 milioni, per l’emissione di garanzie funzionali alla prosecuzione dell’attività aziendale di Astaldi e alla realizzazione del nuovo piano di concordato; la concessione da parte di alcuni istituti finanziatori ad Astaldi, subordinatamente all’omologa del concordato e alla positiva esecuzione dell’aumento di capitale di Astaldi riservato a Salini Impregilo, di una linea di credito per cassa, prededucibile, di 200 milioni, in esecuzione del concordato e utilizzabile per rifinanziare la finanza interinale erogata ad Astaldi prima dell’omologa e supportare l’ordinaria attività di impresa di Astaldi; la concessione a Salini Impregilo di una nuova linea di credito revolving per 200 milioni, che diventerebbe disponibile successivamente al perfezionamento dell’aumento di capitale, finalizzata a coprire le esigenze finanziarie nel contesto dell’implementazione del Progetto Italia.

La nota di Astaldi, in sostanza, ricalca i contenuti del documento pubblicato da Salini Impregilo, precisando che la proposta di quest’ultima presuppone “la continuità diretta del ramo d’azienda Astaldi relativo alle attività di costruzione infrastrutturali, dell’attività di facility management e gestione di sistemi complessi e di alcune concessioni minori che sottendono attività di EPC; la liquidazione degli altri asset, che confluiranno, previa scissione della partecipata Astaldi Concessioni, in un patrimonio separato; un aumento di capitale per cassa pari a 225 milioni, riservato a Salini Impregilo, destinato in parte al pagamento dei debiti privilegiati e prededucibili e in parte a servizio del piano di continuità, con attribuzione a Salini Impregilo di una quota di controllo in Astaldi post esdebitazione concordataria; la soddisfazione parziale dei creditori chirografari con l’attribuzione di azioni (per beneficiare della continuità del ramo EPC) e di strumenti finanziari partecipativi (per beneficiare del ricavato degli asset non core segregati); l’emissione, da parte di Astaldi, di warrant anti-diluitivi destinati a Salini Impregilo e di warrant premiali destinati agli istituti di credito che supporteranno le esigenze di finanza interinale di Astaldi nel periodo anteriore all’omologa”.

Una fonte vicina alla situazione spiega che nelle lettere delle banche ci sono “alcune condizioni, seppur non tassative, che bisognerà vedere se verranno soddisfatte e quale sarà l’atteggiamento (delle banche) se non verranno soddisfatte”. Ovviamente, come sempre in questi casi, ogni banca ha posto condizioni diverse e l’unanimità che traspare dal comunicato di Salini Impregilo non sarebbe così granitica.

Le lettere inviate dai soggetti interessati costituiscono la risposta alla richiesta del tribunale di avere rassicurazioni sulla fattibilità del Progetto Italia per dare il via libera al concordato preventivo prima della pausa estiva. Una volta che il tribunale si sarà pronunciato, precisa la fonte, “bisognerà scrivere i contratti, concordare termini e condizioni di ogni contratto, capire quale tipologia di controlli le banche eserciteranno sui contratti… insomma, dalle dichiarazioni di principio si dovrà passare all’implementazione”.

Il salvataggio di Astaldi da parte di Salini Impregilo, come è noto, costituisce solo il punto di partenza del Progetto Italia, operazione di sistema che, con la regia di Cdp, punta a creare le condizioni per il rilancio del settore delle costruzioni. La nuova Salini Impregilo dovrebbe aggregare, nel breve, Rizzani de Eccher Pizzarotti. E poi, più avanti, diventare la calamita attorno a cui coagulare CondotteTrevi CostruzioniFincositVianini, Maltauro e Cmc. In altri termini, nascerebbe un mega-player, con Cdp e Salini al comando, dominante in Italia e capace di giocare da protagonista anche a livello internazionale. Una prospettiva che, ovviamente, preoccupa le aziende minori.

Financecommunity.it aveva scritto di Progetto Italia il 20 giugno scorso. E aveva riferito delle manovre degli hedge fund sul debito di Astaldi il 28 giugno.

 

Noemi

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