Save the Duck con Fineurop passa a Progressio per 65 mln

Alla fine è Progressio Sgr, attraverso il fondo Progressio Investimenti III, ad aggiudicarsi il 65% di Save the Duck, marchio di piumini animal free creato e guidato da Nicolas Bargi e affiancato nella vendita da Fineurop Soditic con un team composto dal partner Gilberto Baj Macario (nella foto) e Marcello Tedeschi.

L’operazione, che si basa su un enterprise value di 65 milioni di euro, da al gruppo un nuovo assetto che, ha detto Bargi in conferenza stampa, punta a realizzare “un piano di sviluppo basato su internazionalizzazione e crescita nel retail”. Esce dunque dall’azionariato Marina Salamon, finora socia al 51% tramite Alchimia SpA.

Nicolas Bargi, artefice del brand nel 2011, cede a Progressio una quota del 14% ma resta al timone dell’azienda con una quota del 35% del capitale. “Essere animal free, globetrotter, transeasonal e ironici – ha aggiunto – ci ha traghettato fin qua, grazie all’apprezzamento non solo degli animalisti, che in base a una nostra ricerca sono il 51% dei nostri acquirenti, ma anche di un 35% di “premium seeker” e di un 14% di coloro che cercano nella moda contenuti etici”, ha commentato il fondatore.

Save The Duck negli ultimi anni è cresciuta passando da un giro d’affari di 7 milioni di euro degli inizi fino agli attuali 31,5 milioni di ricavi e un ebitda di 7,2 milioni, realizzati attraverso una presenza in 1.200 multimarca e 150 specialty e department store in una trentina di Paesi. “L’obiettivo al 2020 è raddoppiare i risultati 2017”, ha sottolineato Bargi, spiegando che al wholesale si affiancheranno negozi monomarca. La società investirà anche sull’e-commerce, con una strategia omnichannel “con il potenziamento del canale di vendita diretto online, partnership con player come Yoox e Zalando e un’impostazione improntata non sull’e-commerce in senso stretto, ma su una visione circolare del business tra online e offline. Siamo fermamente convinti, statistiche alla mano, del fatto che il negozio fisico continuerà ad avere un ruolo fondamentale”.

“Possiamo fare di più – ha precisato l’ad – consolidando una presenza forte in Europa, dove progrediamo nell’ordine del +35% con Germania, Benelux e Scandinavia in pole position, e accelerando in America, dalla quale arrivano ottimi riscontri, senza dimenticare la Russia. C’è poi l’Asia, in cui abbiamo mosso ora i primi passi e che si è dimostrata ricettiva oltre le aspettative alla nostra formula animal free. Un’area dove i mercati cui prestiamo maggiore attenzione sono Giappone, Corea del Sud e Cina”.

 nella foto di lato, da sx, Filippo Gaggini e Nicolas Bargi

Noemi

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