Soldo ottiene la licenza E-Money dalla Banca d’Irlanda

Soldo, la società fintech specializzata nella gestione e nel controllo delle spese aziendali, ha ottenuto la licenza di Istituto per la moneta elettronica dalla Central Bank of Ireland, in modo da garantire il servizio ai suoi oltre 50mila utenti europei in caso di Brexit.

La nuova licenza E-Money autorizza Soldo a continuare a servire i propri clienti nel mercato europeo senza soluzione di continuità nonostante la Brexit per rendere la transizione del tutto trasparente ai propri clienti. Grazie a questa nuova autorizzazione, Soldo sarà in grado di aprire conti e emettere carte di pagamento per clienti che risiedono in ogni paese dell’intera Area Economica Europea (EEA) grazie al passporting e migrerà da subito in Irlanda metà del suo attuale portafoglio.

Soldo è la terza società ad ottenere questa licenza dalla Banca Centrale irlandese, dopo quella che Facebook ha ottenuto nel 2016. La complessa legislazione e gli alti standard richiesti dall’istituto irlandese rendono la licenza accessibile solo a società con business di alto profilo qualitativo.

“Il nostro processo di richiesta della licenza è iniziato 18 mesi fa – commenta Carlo Gualandri (nella foto), founder & ceo di Soldo – e, qualsiasi sia la decisione finale che prenderà l’Inghilterra, Soldo è già oggi in grado di tutelare il suo business e quello dei suoi clienti. Certo è strano pensare che questo grande lavoro, svolto per duplicare la nostra attuale licenza inglese, è stato imposto da un cambiamento, la Brexit, che potrebbe poi non verificarsi”.

Il ministro per i Servizi Finanziari e Assicurativi Michael D’Arcy TD commenta così l’ottenimento della licenza di Istituto di moneta elettronica da parte di Soldo: “L’Irlanda punta ad essere il fiore all’occhiello dell’innovazione nei servizi finanziari e questa nuova licenza rafforza il nostro ruolo, che continueremo a sostenere con impegno per mantenerci all’avanguardia nel servizio e nell’offerta”.

Sul numero 115 di MAG avevamo parlato di Soldo. Leggi qui la notizia.

Noemi

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