Trilantic pronto a investire 66 milioni nella Fondazione Maugeri

Per il riassetto della Fondazione Maugeri, colosso della sanità e degli ospedali con base a Pavia e presente soprattutto nel Nord Italia, travolto nel 2012 dall’inchiesta penale che ha coinvolto gli ex-vertici dell’ente e l’ex-governatore della Lombardia Roberto Formigoni, c’è la via del partner finanziario.

Si tratta di Trilantic Capital Partners Europe, private equity europeo guidato da Vittorio Pignatti Morano (nella foto) e Giacinto d’Onofrio, che ha firmato un accordo vincolante con l’ente presieduto da Gualtiero Brugger che porterà alla creazione di una newco, cioè Istituti Clinici Maugeri Spa, e dunque all’ingresso del fondo Trilantic con una quota di minoranza. 

In particolare, Trilantic ha investito 66 milioni di euro per il 34% della newco mentre la Fondazione Maugeri resterebbe con il 66%.

Istituti Clinici Maugeri Spa erediterà quindi tutte le attività e le passività (tra cui circa 180 milioni di euro di debiti verso banche e creditori) della precedente gestione, compreso il patrimonio immobiliare.

Della nuova liquidità in arrivo, 56 milioni saranno utilizzati per soddisfare i creditori privilegiati mentre i restanti 10 milioni serviranno alla gestione del nuovo gruppo. Inoltre Trilantic stessa si è impegnata a versare altri 33 milioni che potrebbero portarla al 43% delle azioni.

L’obiettivo finale è la quotazione in Borsa della newco al termine del percorso di rilancio. Il closing dovrebbe essere firmato nella giornata di oggi 22 febbraio, ma sarà ratificato soltanto con il via libera dell’assemblea del prossimo 19 aprile, con l’approvazione delle banche (un pool di 8 istituti esposti per circa 100 milioni) e con l’omologa del concordato.

L’ingresso di Trilantic arriva a sorpresa, in quanto fino a ieri si pensava a un altro schema per il salvataggio di Fondazione Maugeri. Il piano di ristrutturazione finanziaria, depositato in tribunale nel maggio scorso, prevedeva infatti lo scorporo del patrimonio immobiliare (valorizzato 115 milioni di euro ma al netto dei mutui ipotecari stimato in 56 milioni) in un fondo: le quote di questo veicolo sarebbero poi state date ai creditori privilegiati. Con il nuovo progetto questi ultimi riceveranno invece liquidità. Il piano si intreccia con il patto già stretto con la Regione, che ha rinunciato a costituirsi parte civile nell’inchiesta penale e quindi a un possibile risarcimento di 230 milioni di euro (in cambio la Maugeri ha messo sul piatto circa 13 milioni e mezzo di euro). Ma la stessa Regione avrà in pegno la quota della Fondazione (il 66%) al termine del riassetto previsto nel nuovo piano.

Noemi

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