Calcio, Cvc-Advent-Fsi si aggiudicano 10% media company per 1,7 miliardi. Gli advisor

La Lega di Serie A ha scelto, con voto unanime, l’offerta della cordata formata da Cvc Capital, Advent International e Fsi per la vendita del 10% della media company che gestirà di diritti commerciali del calcio. I fondi, si legge in un comunicato dell’organismo presieduto da Paolo Dal Pino, hanno messo sul piatto 1,7 miliardi di euro.

Sul deal, la Lega si è avvalsa della consulenza dell’advisor finanziario Lazard, che ha messo in campo una squadra di top player dell’investment banking, formata dal ceo Marco Samaja (nella foto), da Carlo Gallovich e Federico Bertolini.

La cordata Cvc-Advent-Fsi ha visto come advisor finanziari RothschildCredit Suisse (con un team guidato da Andrea Donzelli, co-head investment banking basato a Roma) e Barclays, al lavoro con un team guidato dal country manager Enrico Chiapparoli e formato dal managing director Paolo De Luca, dal director Giulio La Corte e dagli analyst Oscar Chai e Filippo Elefanti). Inoltre, EY ha agito in qualità di advisor di Cvc per quanto attiene alla parte di strategy, financial due diligence, infrastructure, structuring dell’operazione e debt advisory, con un team composto da Marco DaviddiStefano Matalucci, Enrico Silva e Giovanni Grandini.

La cordata Cvc-Advent-Fsi aveva ottenuto l’esclusiva a negoziare con la Lega il 14 ottobre scorso.

“Abbiamo accettato la proposta economico-finanziaria, ma non abbiamo ancora chiuso”, ha spiegato Dal Pino, al termine dell’assemblea. “Non c’è un impegno vincolante di alcun tipo“, ha aggiunto. “I fondi di private equity sono disposti a investire in questo momento storico 1,7 miliardi per avere il 10% della media company che gestirà i diritti commerciali del nostro calcio. Contiamo nelle prossime settimane di arrivare a una conclusione“.

Adesso si lavorerà per siglare i contratti definitivi, in vista di una possibile conclusione dell’operazione all’inizio del 2021. Rimangono alcuni nodi da sciogliere, fra cui i criteri di ripartizione dei proventi della cessione ai fondi. In particolare, occorrerà determinare quale quota andrà ai grandi club e quale alle altre squadre. Inoltre, andrà stabilito l’incasso spettante ai tre club che hanno votato ma verranno retrocessi in Serie B a fine stagione, nonché simmetricamente quanto spetterà alle società che oggi militano in cadetteria e saliranno di categoria nella stagione 2021/2022.

Per quanto riguarda il piano industriale, fondi e Lega Serie A sono già al lavoro su diverse ipotesi di commercializzazione dei diritti tv, che comprenderebbero la creazione di un canale tematico, il prolungamento del contratto con Sky e Dazn o la possibilità di indire un nuovo bando triennale, con l’obiettivo di attrarre offerte dai player che puntano su piattaforme alternative alla tv, come Tim, Amazon e Netflix, nonché da Mediaset.

Noemi

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