Crédit Agricole Italia lancia un’opa da 737 milioni sul CreVal. Gli advisor finanziari

Crédit Agricole Italia ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria, con
corrispettivo in denaro, sulla totalità delle azioni di Credito Valtellinese (CreVal), mettendo sul piatto 737 milioni di euro.

Nell’operazione, Crédit Agricole Italia è assistita da J.P. Morgan Securities e Crédit Agricole Corporate & Investment Bank quali consulenti finanziari.

Dopo aver negoziato per settimane con Banco Bpm, dunque, la controllata italiana del gruppo francese (il 75,6% del capitale fa capo a Crédit Agricole S.A.), guidata dall’amministratore delegato Giampiero Maioli (nella foto), abbandona la strada che avrebbe portato a un’aggregazione più ambiziosa, ma anche più difficile da realizzare, e opta per la via più facile, ovvero mettere le mani sul gruppo lombardo, con il quale già c’è una partnership di bancassurance e nel cui azionariato è già presente. Insomma, un deal quasi telefonato.

A questo punto, alla luce anche delle parole pronunciate nei giorni scorsi da Carlo Cimbri e Giuseppe Castagna, strada spianata per l’aggregazione fra Banco Bpm e Bper Banca, terza tessera di un domino avviato dalla mossa a sorpresa di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca. Poi probabilmente toccherà a UniCredit-Mps, anche se, per convincere Jean Pierre Mustier, il governo dovrà dotare l’istituto senese di una ricca dote, oltre a ripulirlo dei crediti non performing. A quel punto, il panorama bancario italiano avrà cambiato faccia. E resteranno alcune partite minori da definire: Carige, in primo luogo, e poi a chi toccherà farsi carico della creazione del polo bancario del Sud immaginato dal governo nel quadro del salvataggio della Banca Popolare di Bari.

Tornando a Credit Agricole-CreVal, si diceva che il gruppo francese, con questa operazione, non compie il salto dimensionale che avrebbe fatto nell’eventualità di un’aggregazione con Banco Bpm, ma consolida la sesta piazza tra le banche commerciali e sale al settimo posto per totale attivi e numero di clienti.

L’opa prevede un corrispettivo in denaro di 10,50 euro per azione, con un premio del 53,9% rispetto al prezzo medio ponderato degli ultimi sei mese e un premio del 21,4% rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Il prezzo equivale a un investimento totale di 737 milioni da parte di Crédit Agricole Italia per arrivare a detenere il 100% delle azioni di Credito Valtellinese.

Crédit Agricole e Credito Valtellinese, sottolinea il comunicato che annuncia l’operazione, “godono già oggi di una forte collaborazione: Crédit Agricole Vita, la controllata italiana del gruppo operante nel business assicurativo vita, è il partner esclusivo di Credito Valtellinese nel business assicurativo vita, mentre la sua controllante, Crédit Agricole Assurance, è uno
dei principali azionisti di Credito Valtellinese, con una quota del 9.8%. L’acquisizione di Credito Valtellinese è perciò un’estensione della partnership strategica di Crédit Agricole con Credito Valtellinese, supportata da una forte affinità industriale e culturale”.

Dall’integrazione nascerà un gruppo con oltre 1.200 filiali e 2,8 milioni di clienti, con un “significativo rafforzamento nel Nord (circa 70% del numero delle filiali pro forma), raddoppio della quota di mercato in Lombardia (dal 3% a oltre il 6%), un aumento dimensionale in Piemonte, nelle Marche e nel Lazio e accesso a nuove regioni, incluse le aree metropolitane più dinamiche della Sicilia, oltre che la Valle d’Aosta e il Trentino”.

Il gruppo nascente avrà un’incidenza dei crediti deteriorati lordi al 6.6% e una copertura dei crediti deteriorati al 54%, “con l’intenzione da parte di Crédit Agricole Italia di perseguire attivamente nel de-risking dell’entità aggregata”.

Crédit Agricole Italia stima un return on investment superiore al 10% in tre anni per gli azionisti. Inoltre, è prevista una “immediata creazione di valore da economie di scala e sinergie di funding: le sinergie di costo sono attese da economie di scala, che consentiranno ulteriori investimenti nella digitalizzazione, mentre quelle di funding saranno raggiunte grazie ad asset & liability management“. Crédit Agricole si aspetta che l’operazione produca un incremento dell’utile per azione al 2022. Al termine dell’operazione, “è stato preliminarmente stimato che l’impatto negativo dell’operazione sul capitale primario di Classe 1 di Crédit Agricole SA rimarrà al di sotto di 20 punti base”.

Crédit Agricole Italia ha già ricevuto un impegno a vendere da parte di Algebris, a cui attualmente fa capo il 5,4% del capitale sociale di CreVal. Nel contesto dell’offerta, Crédit Agricole Assurances venderà a Crédit Agricole Italia la partecipazione detenuta in Credito Valtellinese, pari a circa 9,8% del capitale sociale.

L’opa sarà condizionata al raggiungimento da parte di Crédit Agricole Italia di una partecipazione pari almeno al 66,7% del capitale sociale con diritto di voto di CreVal, con la possibilità di rinunciare a tale condizione purché abbia acquisito almeno il 50% + 1 azione
del capitale sociale con diritto di voto.

Crédit Agricole Italia “intende procedere alla fusione per incorporazione di Credito Valtellinese in Crédit Agricole Italia”. Il gruppo francese, ovviamente, intende delistare l’istituto lombardo.

A seguito dell’ottenimento delle autorizzazioni regolamentari (attese nel primo trimestre dell’anno prossimo), il documento di offerta verrà pubblicato, previa approvazione di Consob, attesa per il mese di marzo/aprile 2021. La fine del periodo di offerta e il regolamento della stessa ci si aspetta che avvengano a maggio dell’anno prossimo.

Noemi

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