Borsa, Step Fund vicino ad approdo su Miv. Altri fondi alla finestra

Sarà probabilmente Step Fund il primo soggetto a sbarcare sul mercato dei veicoli che investono in economia reale (Miv) dopo le modifiche al regolamento finalizzate ad attirare i fondi di investimento alternativi (Fia). E altre quotazioni sono in rampa di lancio: almeno altri due veicoli sono in fase di avvicinamento a Piazza Affari, ma la pipeline ne conta oltre venti.

A guidare Step Fund è Gennaro Tesone, partner di Digital Magics e fondatore, con Domenico Soriano, di Digital Magics Napoli.

Intervenendo al convegno sui Fia organizzato da Borsa Italiana, Tesone ha confermato quanto anticipato da Patrizia Celia, head of large caps, investment vehicles, & market intelligence della società che gestisce il Miv, ovvero che Step Fund si appresta ad approdare a Piazza Affari. L’approdo sul listino milanese è atteso entro l’autunno.

L’imprenditore napoletano ha spiegato che Step Fund è focalizzata sulla fase di seed delle aziende, erogando tra 300mila e 1 milione di euro. Gli investimenti saranno focalizzati su startup digitali con una valutazione pre-money inferiore ai 5 milioni.

La strada del Miv, ha rimarcato Tesone, consente a un operatore di venture capital di “avere la stabilirà per lavorare sul portafoglio”, ovviando al limite di avere come sottostante asset “illiquidi e isterici”, ovvero le startup.

Dal convegno di Borsa Italiana è emerso che “oltre venti soggetti stanno pensando alla quotazione sul Miv”, ha detto Celia. “Alcuni hanno già dato mandato a banche e studi legali”.

Detto di Step Fund, Emmanuele Mastagni, già partner di DGPA&Co, è il principale promotore dell’iniziativa denominata Phoenix, un Raif eterogestito che punta a quotarsi sul Miv nei primi mesi del 2020, per raccogliere 60 milioni da investire in società italiane in crisi. Mastagni, nel corso dell’incontro, ha spiegato di attendersi “una nuova stagione di crisi aziendali da agosto 2020”, come conseguenza dell’entrata in vigore della nuova normativa, che impone a diversi soggetti di segnalare gli stati di crisi delle imprese. Mastagni ha definito il Miv “una grande opportunità” perché la quotazione consente ai fondi di “concentrarsi sulla gestione e non sul realizzo”.

Ci sarebbe, poi, un terzo soggetto vicino alla quotazione. Stando a diverse fonti, si tratterebbe di un fondo dedicato al growth capital, ma non è stato possibile avere maggiori dettagli. Aprendo il convegno, il presidente di Borsa Italiana, Andrea Sironi (nella foto), ha parlato di “due Fia riservati in quotazione entro l’anno”, aggiungendo che “altri stanno studiando”.

La rinnovata attrattività del Miv discende dall’introduzione, il 3 giugno scorso, della negoziazione ancorata al Nav per i Fia riservati. Attualmente il segmento di Borsa comprende 17 veicoli quotati, con una capitalizzazione aggregata di 1,4 miliardi di euro.

L’obiettivo del progetto di riforma del Miv, ha aggiunto Celia, è “sviluppare un mercato che consenta di raccogliere in modo efficiente risorse finanziare, sia in fase di costituzione del veicolo tramite Ipo, sia in fase successiva tramite aumenti di capitale ricorrenti, nonché ottimizzare i tempi tecnici di eventuali disinvestimenti anticipati, senza impattare la valorizzazione delle quote per gli investitori di lungo termine”.

A fine luglio scorso la Borsa di Londra vedeva oltre 450 fondi chiusi quotati, con una capitalizzazione aggregata di circa 220 miliardi di dollari.

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