Le borse europee che interessano gli italiani. L’esempio di Vienna

di elisabetta barbadoro

 

Cresce l’interesse delle aziende italiane per le piazze straniere. Sempre più società scelgono di quotarsi in mercati internazionali, gli europei primi fra tutti.

Il mercato paneuropeo di Euronext è tra quelli più accreditati: dall’inizio del 2019 già due aziende italiane hanno avviato il percorso verso l’ipo su questa piazza. Sono EdiliziAcrobatica, specializzata in lavori di edilizia in doppia fune di sicurezza, che, già quotata su Aim Italia, ha ricevuto a inizio febbraio l’ok degli azionisti al dual-listing su Euronext (leggi qui la notizia). A fine gennaio anche Italy Innovation ha debuttato sulla piazza europea con 3.823.190 azioni del valore iniziale di 2,88 euro (leggi qui la notizia).

Ma, oltre a Euronext, sta crescendo l’attenzione di alcune società italiane anche per altre piazze europee: è il caso della Borsa di Vienna. La società di consulenza Spring+, a questo proposito, ha organizzato il 9 maggio scorso un incontro rivolto alla comunità finanziaria con gli esponenti della piazza austriaca per presentare i vantaggi della quotazione sulla Vienna Stock Exchange (leggi qui la notizia).

Financecommunity.it ne ha parlato con Fabio Palumbo (nella foto), partner di Spring+. “Ormai la Borsa di Vienna è riconosciuta come piazza internazionale e non domestica. Ha tre segmenti per l’equity e uno per i bond. Per quanto riguarda i primi, due sono sull’Mts e uno su Mta”. E i vantaggi di questo mercato? “Innanzitutto snellezza nell’approcciare il mercato dei capitali, regole chiare, semplici. La Borsa di Vienna supporta le aziende che valutano l’ingresso con un training di almeno un 20 giorni in cui è possibile conoscere la piazza e avere informazioni. Le procedure verso l’ipo sono più semplici e vantano sistemi di controllo internazionalmente riconosciuti. Ad esempio i tempi per la quotazione sono ristretti, dalle 3 alle 6 settimane rispetto alle 4 – minimo – delle piazze italiane, e c’è sempre un organo di vigilanza pronto a effettuare i normali controlli di routine che sa affiancare e consigliare i manager delle società presenti sul listino. In più, si possono quotare anche direttamente i bond, e questo interessa alcune aziende anche di Lussemburgo e Regno Unito”.

Ad oggi le aziende italiane quotate sulla Vienna Stock Exchange sono 37 su un totale di 586 imprese. E i nomi sono importanti: Atlantia, Eni, Enel, Saipem, Ferrari, Leonardo, Luxottica, Poste Italiane. Poi alcuni tra i maggiori gruppi bancari: Banca Bpm, Mediolanum, Bper, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Ubi e Unicredit. Solo per citarne alcuni.

A seguito dell’iniziativa di promozione della piazza viennese, Spring+ ha catturato l’interesse di una decina di aziende. Tra queste almeno un paio, afferma Palumbo, “hanno buone possibilità di quotarsi entro l’anno”. Di chi si tratta non è dato sapere, tuttavia, precisa ancora il partner della società di advisory, “possiamo dire che una di queste è attiva nell’information technology, l’altra  è un importante player attivo nella consulenza aziendale”. Il primo caso è particolarmente significativo, perché, come ha spiegato Palumbo, “la Borsa di Vienna è sicuramente molto attiva nell’information tecnology”.

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