Intesa tratta con Lindorff per una doppia cessione negli npls

Intesa Sanpaolo accelera verso nella gestione dei non performing loans. Il gruppo guidato da Carlo Messina (nella foto) ha annunciato di stare considerando opzioni strategiche nell’attività di servicing di crediti deteriorati, comprendenti una cessione di un portafoglio di npls, nell’ambito del prossimo Piano di Impresa.

Lo si legge nel testo di una nota diffusa ieri dalla banca dopo che Bloomberg aveva riferito di colloqui con il gruppo scandinavo Lindorff-Intrum Justitia per la vendita sia della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati e sia di un portafoglio di circa 10 miliardi di euro di crediti non performing, oltre che per un accordo pluriennale di gestione di alcuni degli attuali e futuri Npl di Intesa.

Al momento il target di riduzione del rapporto tra Npl lordi e crediti totali del gruppo è al 10,5% entro il 2019, dal 12,8% di fine settembre, anche se Messina ha già annunciato l’intenzione di battere questo obiettivo e ha inoltre confermato l’impegno a distribuire 3,4 miliardi di dividendi cash sul 2017.  Intesa potrebbe decidere di vendere tutta la piattaforma di recupero crediti, che vale circa 500 milioni, oppure, soluzione più plausibile, solo una parte, scegliendo un accordo di partnership con qualche operatore.

Intrum, da parte sua, ha spiegato che sono in corso colloqui con Intesa in merito all’acquisizione della piattaforma di servicing e di un portafoglio di Npl, precisando che queste discussioni “sono in una fase iniziale”. Per il gruppo guidato da Antonella Pagano sarebbe la quarta acquisizione in Italia dopo quella di CAF lo scorso dicembre, rilevata da Lone Star insieme a un portafoglio di Npl da 370 milioni (leggi qui la notizia),  quella di Gextra a maggio (leggi qui la notizia), e infine quella di Cross Factor nella primavera 2016.

Noemi

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