Leonardo rinvia l’ipo di Drs a causa delle condizioni di mercato. Le banche coinvolte

Leonardo ha rinviato l’offerta pubblica iniziale di azioni della controllata Drs a Wall Street.

Si tratta di un segnale di inversione di tendenza del mercato azionario, che sta salendo, quasi ininterrottamente, dal maggio scorso. Le ipo, infatti, rappresentano un barometro del sentiment degli investitori e, in genere, anticipano i trend delle borse.

Nonostante l’interesse degli investitori nel corso del roadshow, all’interno della fascia di prezzo definita, le avverse condizioni di mercato, spiega il gruppo guidato da Alessandro Profumo (nella foto), “non hanno consentito un’adeguata valutazione di Drs”.

Leonardo aveva lanciato l’ipo di Drs al Nyse lo scorso 15 marzo, fissando l’offerta pubblica iniziale su 31,9 milioni di azioni ordinarie, in una fascia di prezzo compresa tra 20 e 22 dollari per azione. Al valore intermedio della forchetta di 21 dollari la capitalizzazione si attestava a 3 miliardi di dollari.

Goldman Sachs & Co, BofA Securities e J.P. Morgan Securities svolgevano il ruolo di lead book-running manager dell’offerta. Barclays, Citigroup, Credit Suisse e Morgan Stanley avevano l’incarico di book-running manager dell’ipo. Credit Agricole, IMI-Intesa Sanpaolo, MUFG e UniCredit Capital Markets erano co book-running manager dell’offerta. Mediobanca è il financial advisor di Leonardo.

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